Il collocamento del BTP Italia ottobre 2027 è stato molto positivo ed è probabile che la domanda incontrata dal titolo resterà nella storia di questo prodotto obbligazionario come una delle migliori.
Sull’esito del collocamento del BTP Italia ottobre 2019 è stato detto di tutto ma, come spesso accade dinanzi ad operazioni di successo, ci si è scordati di assumere un approccio più critico finalizzato alla ricerca di quella che potrebbe essere la morale del collocamento.
In altre parole cosa resta dopo il boom della domanda registrato dal BTP Italia scadenza ottobre 2027? Forse in tanti potrebbero restare stupiti ma ci sono ben tre lezioni da imparare.
La prima di queste lezioni riguarda l’allungamento delle scadenze in atto sul mercato obbligazionario. Il fatto che la durata del nuovo BTP Italia sia stata di 8 anni non deve essere trascurato. E’ evidente che con l’allungamento della durata delle scadenze, il MEF stia puntando a spostare il debito pubblico italiano in avanti. Questa intenzione è anche confermata dalla netta preferenza per il tasso fisso rispetto al tasso variabile.
Agendo in questo modo il Ministero dell’Economia e delle Finanze si allinea con il desiderio che prevale tra gli investitori che, per loro natura, sono sempre alla ricerca di titoli redditizi.
E’ proprio la ricerca della redditività a spingere gli investitori inconsapevoli verso le scadenze più lunghe. Questa tendenza implica una remunerazioen alquanto bassa e l’assunzione di un rischio notevole connesso alle oscillazioni di prezzo.
La seconda lezione che si può imparare dal collocamento del BTP Italia ottobre 2027 riguarda la ricerca del rendimento sicuro ad ogni costo. Protagonisti di tutto questo sono sempre gli investitori inconsapevoli che continuano imperterriti a fare scelte molto rischiose nonostante l’epoca dei portafogli obbligazionari appartenga oramai al passato. Dal collocamento del nuovo BTP Italia emerge la presenza di una percezione del rischio che è scorretta e non supportata dalla realtà. La stessa cosa sta avvenendo tra i bond ad alti rischio (mercati emergenti o comunque emissioni di paesi a rischio) e i certificates. Questi asset sono oggi molto richiesti e questo non è un caso.
La terza e ultima lezione da trarre dal collocamento del BTP Italia ottobre 2027 riguarda la tendenza ad accelerare sugli investimenti per paura dei tassi negativi. E’ indubbi che la paura che le banche possano davvero decidere di applicare tassi negativi ai conti corrente (ad oggi è solo Unicredit che ha aperto a questa possibilità generando non poche paure), abbia messo sulla graticola gli investitori spingendoli a cercare delle alternative. Questa conseguenza è possiva ma non va dimenticato che, molto spesso, fretta fa rima anche con cattiva valutazione. La morale è che in tanti hanno comprato il nuovo BTP Italia unicamente per ripiego e per cercare una vita di fuga da un potenziale problema che dovrebbe però avere ben altre soluzioni.
Insomma del collocamento del BTP Italia ottobre 2027 si farebbe bene ad imparare una lezione (anzi tre lezioni) che potrebbero tornare molto utili per il futuro.
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