La notizia è arrivata ieri poco dopo la chiusura della seduta di Borsa Italiana: Unicredit è pronta a introdurre tassi negativi sui depositi oltre i 100.000 euro a partire dal 2020. La misura che piazza Gae Aulenti si prepara ad introdurre è volta a scoraggiare l’abitudine di parcheggiare denaro e, per quanto rappresenti una novità in Italia, non lo è in Europa visto che ci sono già tutta una serie di precedenti. 

Non appena dalla banca guidata da Mustier è arrivata la conferma dell’introduzione dei tassi negativi sui conti correnti con oltre 100mila euro di giacenza, è immediatamente sorta una polemica molto accesa contro il colosso bancario. Sui social molti hanno protestato per la decisione di introdurre tassi negativi a carico dei correntisti che hanno più di 100mila euro. Le critiche sono state talmente tante che già ieri sera qualcuno parlava addirittura di rischio fuga dei correntisti da Unicredit. Ovviamente non c’è assolutamente un rischio di questo tipo e la stessa decisione di introdurre i tassi negativi oltre i 100mila euro è stata adottata dopo un’attenta valutazione sui pro e i contro da parte del management. 

Del resto il fatto che le voci sul rischio fuga dei correntisti da Unicredit siano del tutto infondate lo si percepisce anche dall’andamento del titolo della banca sul Ftse Mib oggi. Per tutta la mattinata il prezzo delle azioni si è mantenuto sul verde, mentre è in corso la redazione del post, il titolo Unicredit è addirittura uno dei migliori con un balzo dell’1,2 per cento a fronte di un Ftse Mib piatto. Il mercato, quindi, non vede effetti negativi dalla decisione di Unicredit di introdurre tassi negativi sui depositi oltre i 100mila euro. 

Ma al di là dell’andamento in borsa di Unicredit oggi, a mettere a tacere le solite voci sui rischi che operazioni simili comportano è stato lo stesso amministratore delegato Mustier che, intervistato dalla francese BFM Business Tv, ha affermato che a partire dal 2020 ai correntisti che detengono oltre 100mila euro sul loro conto saranno proposte soluzioni alternative ai depositi come ad esempio investimenti in fondi di mercato monetario senza commissioni.

Come dicevamo in precedenza Unicredit è la prima banca italiana a varare i tassi negativi sui conti olotre i 100mila euro ma non è il primo istituto europeo ad aver adottato una strategia simile. I tassi negativi sui depositi sono frequenti presso le banche dell’Europa del Nord. Ad esempio la Volksbank, seconda maggiore banca cooperativa tedesca, applica un tasso negativo dello 0,5 per cento sui depositi superiori a 100.000 euro mentre la danese Jyske Bank applica addirittura un tasso negativo dello 0,75 per cento. Da nessuna delle due banche in questione c’è mai stata alcuna fuga dei correntisti. Lo stesso avverà per Unicredit che, con questa mossa, conferma di essere banca sempre più europea. 

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