Il fallimento di Banca Carige è stato scongiurato. Con il via libera da parte dell’assemblea dei soci al piano di salvataggio di Banca Carige, il rischio che lo storico istituto bancario ligure venisse messo in liquidazione è stato superato. Dopo mesi e mesi di paure di ogni tipo, per CariGenova è arrivata l’ora Zero. Ovviamente il futuro dell’istituto bancario ligure è tutto da scrivere ma ad oggi si può tranquillamente dire che Banca Carige è salva.
Proprio perchè il piano di salvataggio è andato in porto, sarebbe il caso di imparare una giusta lezione da quanto avvenuto affinchè situazioni simili non si ripetano più. La domanda che ci si pone in questo post è semplice: quale lezione azionisti e obbligazionisti Banca Carige dovrebbero trarre da quanto successo? Non è possibile rispondere a queste domande se prima non c’è chiarezza sui contenuti del piano con cui Carige è stata salvata. In altre parole, cosa prevede il piano di salvataggio di Banca Carige?
Aumento capitale Banca Carige: nuovi soci
L’asse portante del piano di salvataggio di Banca Carige è l’aumento di capitale. Attraverso la ricapitalizzazione entreranno nella compagine azionaria di CariGenova due nuovi soci che si andranno ad aggiungere a quelli già presenti. I nuovi soci post aumento di capitale sono: Cassa Centrale Banca e FITD.
Ad essere coinvolti nel piano di salvataggio di Carige sono: obbligazionisti subordinati, Cassa Centrale Banca, Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e azionisti attuali. Per ogni soggetto coinvolto, si possono anche indicare le cifre dell’operazione che sono così strutturate:
- 313,2 milioni di euro per gli azionisti subordinati ossia per i titolari del prestito emesso nel 2018 ed oggetto di conversione in azioni
- 63 milioni di euro per Cassa Centrale Banca
- 238,8 milioni di euro per FITD
- 85 milioni di euro per azionisti attuali
Essendo i Malacanza gli azionisti di riferimento di Banca Carige si può tranquillamente affermare che senza il loro via libera all’operazione, non si sarebbe potuto concludere un bel nulla. Non è mai stato un mistero che senza la famiglia Malacalza non ci sarebbe stato alcun piano di salvataggio di Banca Carige.
Quanto esposto fotografa, in estrema sintesi, quanto è avvenuto e cosa non dovrebbe mi più avvenire. In altre parole sarebbe auspicabile che, dopo il salvataggio in extremis di Banca Carige, azionisti e obbligazionisti si impegnino ed evitare comportamenti che possono portare ad altri casi come quello della banca ligure. In altre parole l’auspicio è che inizino ad adottare un atteggiamento più consapevole in futuro. Che Banca Carige serva da lezione quindi!
Obbligazioni subordinate Banca Carige
Il caso degli obbligazionisti subordinati Banca Carige è lì a dimostrare una consuetudine oramai consolidata. In tanti tendono a sottoscrivere i bond subordinati che sono emessi dalle proprie banche. Il ragionamento è semplice: siccome io correntista mi fido della mia banca, allora mi rivolgo a lei per investire e mi vanno bene a anche le obbligazioni subordinate che altrove non sottoscriverei. Ebbene si è vista come è finita per gli obbligazionisti subordinati di Banca Carige, altro che fiducia!
Il fatto è che chi ci mette la faccia, ossia i dipendenti della banca compresi i direttori di filiale, non sanno minimamente quelli che sono gli obiettivi della banca stessa. Francamente come ci si può fidare di chi non conosce fino in fondo (nè potrebbe conoscere) cosa bolle ai piani alti di una banca?
Il consiglio che gli obbligazionisti possono trarre dal caso Banca Carige è il seguente: evitate di investire i soldi nella banca di cui siete clienti e, se proprio volete farlo, scegliete di investire sui bond senior ma non sulle obbligazioni subordinate. I bond subordinati sono da evitare come, si spera, abbiano capito gli obbligazionisti subordinati di Banca Carige.
Azioni Banca Carige
Anche chi investe in azioni farebbe bene ad imparare qualcosa dal caso Banca Carige. Gli azionisti Banca Carige sono la dimostrazione evidente di come si farebbe bene sempre ad indagare prima di comprare titoli quasi a scatola chiusa. Tantissimi azionisti comprano senza prima aver svolto indagini adeguate. L’acquisto è approssimativo e molto superficiali. Soprattutto quando si decide di investire in azioni delle banche è sempre consigliabile ponderare bene e analizzare quella che è la composizione dell’azionariato.
Il salvataggio di Banca Carige, infatti, è stato per lungo tempo appeso ad un filo proprio percè era tutto nelle mani della famiglia Malacalza, ossia dell’azionista di riferimento. Non è mai consigliabile investire in azioni delle banche che hanno un così forte sbilanciamento azionario.
Salvataggio Banca Carige: la lezione per tutti
Forse si ricorderà che quando si iniziò a parlare di possibile default di Banca Carige, azionisti ed investitori andarano nel panico. Guardacaso a manifestare i segnali di maggiore nervosismo, furono coloro i quali fino a pochi mesi prima avevano riposto una fiducia cieca nella banca ligure. Ebbene questi azionisti e questi obbligazionisti sbagliava allora (quando erano ciechi) e hanno poi sbagliato anche dopo (quando si sono fatti prendere dal panico).
La lezione che deve restare dal caso di Banca Carige (per fortuna messa in sicurezza e salvata grazie all’aumento di capitale) è che per investire in azioni e in bond è sempre necessario mantenere una certa freddezza. Mai fai scelte affrettate ma adottare sempre molta ponderazione. In fin dei conti i soldi sono propri ed è bene sempre prestare attenzione a dove si vanno a mettere.
Con l’augurio che non ci siano più casi come quello di Banca Carige. Per il bene di tutti e non solo delle banche.
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