Il crollo delle quotazioni Juventus su Borsa Italiana è l’evento centrale della prima di Ottava assieme alla notizia della richiesta di aumento di capitale che il CdA della società ha formulato agli azionisti. Fin dall’apertura delle contrattazioni, le azioni Juve sono state al centro di vendite talmente forti. Il sell-off che ha travolto il titolo bianconero è stata talmente forte da determinare la sospensione per eccesso di ribasso.

Mentre è in corso la scrittura del post, infatti, le azioni Juve sono in asta di volatilità con un calo teorico del 7,8 per cento a quota 1,29 euro. Come emerge dal grafico intraday, le quotazioni della società bianconera hanno raggiunto un minimo intraday a quota 1,27 euro per poi portarsi sui livelli attuali.

Dal punto di vista tecnico, la situazione per le azioni Juve non è affatto semplice. Il titolo un mese fa prezzava 1,5 euro mentre ora è impegnato a non cedere verso 1,25 euro. Ovviamente la performance delle azioni della società bianconera è negativa sia su base mensile che su base annuale. Nel corso dell’ultimo mese, infatti, Juventus ha perso il 17,76 per cento mentre anno su anno il passivo delle quotazioni è arrivato al 19,3 per cento. Dell’euforia per l’arrivo di Cristiano Ronaldo in bianconero è rimasto davvero poco. Adesso l’argomento centrale per gli azionisti non riguarda più le perfomance sul campo (nettamente al di sotto delle attese in considerazione dell’esclusione dalla Champions League) ma i conti societari.

Dietro al crollo delle azioni Juventus su Borsa Italiana oggi, infatti, c’è la decisione del CdA di proporre un aumento di capitale da 300 milioni di euro agli azionisti. E’ evidente che il forte deprezzamento in atto oggi sia la dimostazione che la proposta di ricapitalizzazione non piace agli investitori e ai traders.

Aumento capitale Juve: dettagli

Il consiglio di amministrazione della Juve ha proposto un aumento di capitale da 300 milioni di euro da realizzarsi entro il 30 settembre 2020 ossia da qui ad un anno. E’ probabile che, in condizioni di mercato favorevoli, la ricapitalizzazione possa tenersi entro il primo trimestre 2020.

L’aumento di capitale Juve servirà a dare sostegno al piano di sviluppo per gli esercizi 2019/2020 – 2023/2024. Exor, azionista di riferimento della Juve, ha già fatto sapere che si impegnerà a sottoscrivere, senza alcun problema, la quota di aumento di capitale di sua pertinenza che è pari al 63,77 per cento. 

Impossibile non mettere in relazione la decisione di varare un aumento di capitale con i conti dell’esercizio 2018/2019 della Juve. La società bianconera ha reso noto di aver chiuso il periodo di riferimento con una perdita netta pari a 39,9 milioni di euro in forte rialzo rispetto ai 19,23 milioni di euro di rosso che erano stati contabilizzati dal consiglio di amministrazione al termine dell’esercizio precedente. 

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