Il rally del prezzo del petrolio innescato dall’attacco contro alcune raffinerie saudite, ha fornitp una forte visibilità ai titoli del settore oil che sono oggetto di quotazione su Borsa Italiana. Fin dall’apertura degli scambi di oggi 16 settembre, gli acquisti si sono concentrati sulle tre azioni petrolifere quotate sul Ftse Mib: Eni, Saipem e Tenaris. L’intensità degli acquisti sulle società del petrolio è così forte che i tre citati titoli hanno praticamente creato il vuoto dietro di loro sul principale indice azionario di piazza affari.
Mentre è in corso la redazione del post la situazione è la seguente: il Ftse Mib registra un ribasso dello 0,5 per cento mentre le azioni Tenaris, Eni e Saipem salgono di una percentuale compresa tra 4,35 per cento di Tenaris e il 2,68 per cento di Eni. Nel dettaglio, il prezzo delle azioni Tenaris è in aumento del 4,35 per cento a quota 10,68 euro, il titolo Saipem mette in cassaforte il 3,42 per cento a quota 4,71 euro e Eni registra un rialzo del 2,68 per cento a 14,42 euro. Se si considera che la quarta miglior società sul Ftse Mib oggi è BPER Banca con una progressione di appena lo 0,05 per cento, se può avere un’idea del peso esecitato dai titoli oggi su tutta Borsa Italiana.
Il rally delle azioni del petrolio era ampiamente scontato e infatti tutti i traders si era posizionati lunghi sul titoli oil fin da questa mattina. In effetti non attendersi un balzo delle quotazioni delle varie Saipem, Tenaris e Eni in scia ad una quotazione petrolio arrivata a guadagnare oltre il 10 per cento in poche ore, oggi sarebbe stato davvero un azzardo.
La vera sfida di oggi non tanto capire se le azioni del settore oil chiuderanno in rialzo o in ribasso (il risultato finale dei titoli del comparto è scontato) ma bensì capire se c’è o no lo spazio per un rally di lunga durata. In altre parole la domanda che ci andiamo a porre è fino a quando i prezzi di Saipem, Eni e Tenaris avranno spazio per una salita. La risposta è ovvia poichè è logico che l’apprezzamento di tali azioni durerà fino a quando il prezzo del greggio salirà ancora.
Secondo alcune agenzie di stampa gli attacchi contro le raffinerie saudite hanno determinato un calo del 5 per cento delle forniture mondiali di petrolio. Gli analisti di Intesa Sanpaolo ritengono che i danni causati dall’assalto possano richiedere settimane per essere riparati. Secondo l’agenzia Reuters l’impatto è pari a circa 5,7 milioni di barili al giorno, “sebbene in parte compensati dagli stessi sauditi con misure di emergenza”.
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