A causa della crisi di governo lo spread Btp Bund salirà fino a 300 punti base? E’ questa la domanda che molti investitori e analisti si pongono in queste ore convulense per il futuro politico dell’Italia. Il ritorno alle urne nel mese di ottobre non è scontato e mentre si parla di di possibili governi istituzionali, le azioni delle banche quotate su Borsa Italiana si stanno già preparando al peggio.
Gli analisti di Equita sim ritengono che dietro al crollo verticale che i prezzi delle azioni del settore bancario hanno registrato nella seduta dello scorso venerdì (ma la debolezza è poi proseguita anche ieri), ci sia la consapevolezza che lo spread Btp Bund possa presto sfondare il muro dei 300 punti base. In pratica con il crollo delle quotazioni, le banche si starebbero già preparando ad un aggravamento della situazione. Tecnicamente, quando si è dinanzi a situazioni di questo tipo, si afferma che le azioni delle banche stanno incorporando un aumento del differenziale di rendimento tra il Btp a 10 anni e il bund tedesco di pari durata.
Ovviamente questa considerazione dovrebbe essere ben tenuta presente in quelle che sono le strategie trading di ogni investitore. Titolo come Unicredit, UBI Banca, Intesa Sanpaolo, BPER Banca e così via hanno già fatto i conti con la tensione sul fronte obbligazionario e si preparano a continuare a resistere ad una prossima bufera allineando i loro prezzi al nuovo contesto.
Secondo Il Sole 24 Ore non esistono dubbi sul rapporto di dipendenza tra l’andamento dello spread e l’andamento delle azioni del settore bancario. Il quotidiano di Confindustria ha infatti ricordato che le banche italiane hanno in pancia una quantità decisamente rilevante di Btp come del resto è emerso dagli ultimi bilanci degli istituti di credito. E’ ovvio che un aumento del differenziale di rendimento abbia come inevitabile effetto il deprezzamento delle azioni delle banche. Più un istituto bancario ha nei suoi bilanci Btp, più le azioni di quella banca sono esposte alle vendite e, teoricamente, ad un forte panic selling.
Se questo rapporto è scontato da anni, ciò che fa riflettere al quotidiano di Confindustria è la reazione degli investitori. Quest’ultima, infatti, non sempre appare giustificata “nella rapidità e nell’ampiezza“.
Proprio in relazione al rapporto tra andamento dello spread ed effetti sulle azioni del settore bancario, la sim milanese Equita ha effettuato questo calcolalo che scaturisce dai dati dell’ultima di Ottava. Secondo Equita venerdì scorso lo spread è salito fino a 240 punti base registrando un aumento di circa 30 putni base. Parallelamente le azioni delle banche hanno segnato un calo medio di circa il 4,5 per cento corrispodente a 3 miliardi di capitalizzazione. Ebbene la conclusione di Equita è la seguente: le banche italiane vedono un aumento dello spread di circa 92 punti base. Facendo due conti, in balzo di questa portata significherebbe differenziale di rendimento a oltre 300 punti base.
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