Le azioni Unicredit subiscono una pesante correzione su Borsa Italiana oggi 7 giugno. Nel giorno della pubblicazione dei conti del primo semestre 2019, avvenuta nel pre-market di piazza affari, il titolo Unicredit crolla registrando un ribasso del 3,17 per cento a quota 9,95 euro. Mentre è in corso la redazione del post, Unicredit è il titolo peggiore sul Ftse Mib oggi. Per avere un’idea della dimensione del ribasso, è necessario tenere in considerazione che il secondo titolo peggiore della seduta odierna, Campari, perde un modesto 0,63 per cento.
Per le azioni Unicredit oggi non è quindi giornata. La corsa a vendere è scattata fin dal momento dell’apertura delle contrattazioni. Non serve essere dei grandi trader per capire che il crollo delle quotazioni Unicredit sia espressione della delusione del mercato per i conti del primo semestre.
Questo post di analisi sarà dedicato proprio a questo argomento ossia al perchè Unicredit crolla su Borsa Italiana oggi 7 giugno. Capire i motivi alla base del forte sell-off significa anche tracciare delle previsioni su quello che potrebbe essere l’andamento del titolo nelle prossime ore e nella seduta di domani. Per ora l’impressione è che l’ampiezza del calo lasci intendere una profonda delusione da parte degli investitori. Inoltre anche da un punto di vista prettamente tecnico c’è spazio per un ulteriore ribasso dei prezzi. Conviene quindi restare prudenti sulle azioni Unicredit oggi? Fermo restando che la risposta a questa domanda sia soggettiva, è consigliabile comunque muoversi adagio sul titolo.
I motivi per cui il mercato è rimasto deluso dalla semetrale Unicredit sono ben due. Da un lato, ci sono alcuni parametri del conto economico, come l’utile del secondo trimestre 2019, che sono stati inferiori alle attese del consensus. Dall’altro c’è invece la delusione per la decisione del management della banca di tagliare le stime sui ricavi per il 2019. E’ proprio alla luce di questo secondo punto che per sarebbe auspicabile restare prudenti sulle azioni Unicredit oggi.
Per quello che riguarda le singole voci della semestrale, Unicredit ha archiviato il primo semestre con un utile netto rettificato pari a 2,2 miliardi di euro, in rialzo dell’1 per cento rispetto all’utile del primo semestre 2018. In contrazione, invece, i ricavi che sono stati pari a 9,3 miliardi di euro, registrando una flessione del 3,8 per cento su base annua. La flessione dei ricavi Unicredit è stata causata dalla contrazione delle commissioni.
Limitando l’analisi al solo secondo trimestre (ed è qui, come già accennato, che c’è stata la vera delusione del mercato), l’utile netto ha registrato un ammontare pari a 1,9 miliardi di euro, nettamente al di sotto dei 2,13 miliardi di euro previsti dagli analisti.
Per quello che riguarda i crediti deteriorati alla fine del mese di giugno le esposizioni deteriorate lorde di gruppo hanno registrato un calo del 19,2 per cento nel confronto con lo stesso parametro di un anno fa. Sostanzialmente c’è stato un miglioramento del rapporto tra crediti deteriorati lordi e totale crediti lordi al 7 per cento. In ambito patrimoniale, il CET1 ratio di gruppo ha segnato una flessione di 18n punti base rispetto al trimestre precedente. Il CET1 ratio si è quindi attestato alla fine del secondo trimestre al 12,08 per cento.
E’ proprio alla luce dei dati ottenuti nel secondo trimestre che il management di Unicredit ha deciso di tagliare le stime sui ricavi per l’intero esercizio 2019. La guidance sul fatturato è stata tagliata a 18,7 miliardi di euro rispetto ai 19 miliardi di euro che erano stati indicati nella precedente rilevazione. Confermata invece la previsione sull’utile netto rettificato che, alla fine dell’esercizio in corso, è atteso a 4,7 miliardi di euro.
Evidentemente, però, questa conferma non è bastata agli investitori che oggi preferiscono vendere azioni Unicredit.
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