L’ipotesi di 10mila esuberi in Unicredit non dispiace al mercato anzi, considerando l’andamento delle azioni della banca su Borsa Italiana oggi, sembrerebbe proprio che gli investitori non attendano altro che l’implementazione dei maxi tagli al personale. Mentre è in corso la scrittura del post, infatti, il prezzo delle azioni Unicredit registra una progressione dell’1,56 per cento a quota 11,36 euro.
Inutile quindi girarci intorno: la prima reazione del mercato alle indiscrezioni sul piano che prevede 10mila esuberi nella banca è positiva. Finanziariamente parlando, quindi, il taglio di 10mila unità al personale Unicredit, sarebbe una buona notizia per l’istituto e un valido supporto alla sua crescita.
Ma quali sono le ultime notizie sugli esuberi Unicredit? Mentre i sindacati hanno alzato la voce e la banca guidata da Mustier non ha commentato, l’unica informazione certa ad oggi è che la verità sui 10mila esuberi in Unicredit si potrà sapere non prima di dicembre 2019. In quel mese, infatti, è in programma un attesissimo consiglio di amministrazione che approverà il nuovo piano industriale della banca. In considerazione di questo appuntamento, tutte le indiscrezioni sul piano di eseuberi Unicredit devono per forza di cose essere ritenute dei rumors.
La reazione del mercato e le paure dei sindacati lasciano però intendere che qualcosa di vero ci sia nei rumors sui maxi tagli al personale Unicredit che, ricordiamolo, sono stati lanciati per prima della sempre ben informata Bloomberg. Secondo questa fonte il taglio al personale e il risparmio dei costi saranno i capisaldi del nuovo piano industriale di Unicredit che sarà presentato a dicembre. Se l’indiscrezione dovesse essere ufficializzata, sarebbe la conferma che la banca guidata da Mustier, per quello che riguarda gli esuberi, ha intenzione di proseguire su una strada che è già tracciata. Nel 2011, infatti, i tagli al personale erano stati 5mila a cui si sono poi aggiunti altri 14mila tagli attuati nell’ambito del piano Transform 2019.
Ad oggi i dipendenti Unicredit sono 35mila, concentrati soprattutto in Italia. Se i piano esuberi dovesse essere implementato, i dipendenti scenderebbero a 25mila. Secondo alcune voci di corridoio i tagli non avverrebbero attraverso licenziamenti ma mediante il blocco del turnover, strada, tra l’altro, già seguita in passato. I conti tornerebbero in considerazione del fatto che ogni anno ben 2500 dipendenti Unicredit vanno in pensione.
Dei 10mila possibile esuberi, massimo 7000 sarebbero in Italia.
Secondo Milano Finanza, la decisione di Unicredit di puntare sull’efficienza è praticamente inevitabile. Considerando il fatto che i ricavi non possono essere aumentati, l’efficienza diventa una leva fondamentale in un contesto caratterizzati da una debole crescita economica e da tassi negativi che resteranno tali per tutti i prossimi anni.
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