Crollo a picco per le quotazioni di Banco BPM, UBI Banca, Snam e Terna nell’ultima di Ottava su Borsa Italiana. In un contesto generale che oggi 19 luglio vede il Ftse Mib scivolare abbondantemente sotto i 22mila punti, le vendite sembrano accanirsi soprattutto sui titoli del settore bancario ma anche sulle utility.
Mentre è in corso la scrittura del post, il principale indice della borsa di Milano segna un ribasso dell’1,6 per cento a quota 21739 punti. Le azioni peggiori della seduta presentano un andamento nettamente più rosso rispetto a quello “medio” del Ftse Mib. In base ai dati in tempo reale sull’andamento di Borsa Italiana oggi, il prezzo delle azioni Banco BPM è in ribasso del 3,88 per cento a quota 1,81 euro, le quotazioni UBI Banca sono in flessione del 3,78 per cento a 2,49 euro e ancora il titolo Snam è in calo del 3,38 per cento a 4,54 euro e Terna Rete Elettrica Nazionale è in calo del 3,36 per cento a 5,63 euro per azione.
Al di là delle classifiche (provvisorie) sulle peggiori azioni della seduta del Ftse Mib oggi, è tutto il settore bancario a fare i conti con un sell-off molto marcato. Giusto per fare alcuni esempi in grado di descrivere il sentiment generale, il titolo Unicredit è il calo del 3,2 per cento, Intesa Sanpaolo è in flessione del 2,5 per cento, BPER Banca perde il 2,42 per cento e, fuori dal Ftse Mib, le azioni Banca MPS sono in calo del 3,8 per cento. Molto male anche le altre utility con le quotazioni Enel che perdono il 2,4 per cento.
Crollo delle azioni delle banche e dei titoli del settore utility significa crollo della fiducia dei mercati nei confronti dell’Italia. E infatti dietro la forte correzione del comparto banche c’è l’impennata dello spread BTP BUND che, non a caso, è arrivato sulla soglia dei 200 punti base.
La domanda che tutti gli investitori si stanno ponendo in queste ore è scontata: perchè Borsa Italiana oggi crolla? Perchè le azioni delle banche vanno a picco? La ragione del panic selling è da cercare nel ritorno dei venti di crisi di governo. Sono stati i due vicepremier, Salvini e Di Maio, a fare riferimento ad una possibile crisi di governo ed elezioni anticipate. Il dietrofront dei due leader, con Di Maio che questa mattina ha chiesto un vertice d’urgenza con Salvini per chiarire, ancora una volta la situazione, non è servito a placare la corsa a vendere azioni delle banche e azioni delle utility.
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