Il BTP a 50 anni collocato nei giorni scorsi dal MEF ha ottenuto un successo che è andato oltre ogni previsione. Di questo oggi tutti gli analisti sono concordi. In questo post ci occuperemo di definire i motivi per i quali la riapertura del BTP scadenza 2067 è stata capace di cattutare un così vasto interesse da parte degli investitori soprattutto esteri. Prima di affrontare questo argomento, però, è bene mettere nero su bianco un pò di dati e di numeri che danno una dimensione del successo del collocamento.
BTP a 50 anni: cedola, scadenza e rendimento
La riapertura dell’offerta ha portato al collocamento di BTP a 50 anni per un ammontare complessivo pari a 3 miliardi di euro. La cedola del BTP è stata fissata al 2,8 per cento mentre la scadenza del titolo è il primo marzo 2067. Impressionante la domanda con richieste e ordini per complessivi 17,5 miliardi, valore che è stato pari a circa 6 volte il quantitativo offerto (un vero e proprio record!).
Come comunicato dal Ministero dell’Economia e delle Finanza al termine della riapertura, il titolo è stato collocato al prezzo di 98,528 valore che corrisponde ad rendimento lordo del 2,877 per cento.
Per la cronaca, la riapertura del collocamento del BTP a 50 anni è stata effettuata mediante la costituzione di un sindacato composto da Citigroup Global Markets Ltd, Deutsche Bank A.G., Goldman Sachs Bank e UniCredit e dai restanti Specialisti in titoli di Stato italiani in qualità di co-lead manager.
BTP a 50 anni conviene?
Fin qui i risultati ottenuti dal titolo. Veniamo adesso ai motivi per i quali in tanti si sono messi in fila per accaparrarsi il BTP a 50 anni. Molti lettori si sono chiesti come mai, in un momento di così forte crisi per l’Italia, la riapertura del BTP scadenza 2067 sia stato un successo. I motivi sono svariati ma va anzitutto fatto presente il timing del collocamento. Il BTP a 50 anni, infatti, è stato messo in asta non 15 giorni fa ma oggi e questo è avvenuto perchè mentre alcune settimane fa c’era forte tensione sui titoli italiani, ora il contesto è cambiato completamente grazie all’accordo tra Italia ed Europa. In altre parole i tecnici del MEF sono stati abili a riaprire il collocamento del BTP a 50 in un momento di serenità per l’Italia che già tra alcune settimane potrebbe non esserci più.
Secondo Vincenzo Longo di IG, gli ordini che il BTP a 50 anni si è assicurato sono stati notevoli e questo è avvenuto perchè il rendimento offerto sembra ora avere molto più appeal che in passato. Oltre alla fase positiva, testimoniata anche dal recente calo dello spread BTP BUND, ci sono poi anche elementi tecnici che spiegano il perchè del successo del successo dell’operazione. Secondo l’analisi di Longo, il posizionamento nella parte così lunga del portafoglio, nell’ambito di un’ottica di ribasso dei rendiementi, consente agli investitori anche di acquisire più consistenti valori in termini di prezzo. Tutto questo avviene perchè la duration è molto alta e di conseguenza un piccolo movimento su questa parta di portafoglio di lunghissimo termine va a produrre effetti dieci volte maggiori rispetto a quelli che si vedrebbero su BTP più corti come il BTP a 3 anni o il titolo quinquennale.
BTP a 50 anni chi lo ha comprato
Un particolare interessante riguarda la carta di identità dell’investitore medio. Il BTP a 50 anni, infatti, è stato sottoscritto soprattutto da investitori esteri e, tra questi, soprattutto dai tedeschi. I numeri resi noti dal MEF alla fine della riapertura sono molto chiari: l’84 per cento della domanda è arrivata dagli esteri e il 35 per cento dei sottoscrittori sono stati tedeschi. Molto consistente anche la quota che è stata allocata in Gran Bretagna (22 per cento). Al di fuori dall’Europa, a primeggiare sono stati gli investitori Usa che hanno sottoscritto l’8 per cento mentre gli asiatici si sono fermati al 2 per cento.
Secondo Longo il successo della riapertura del collocamento del BTP a 50 anni deve essere messo in relazione con uno scenario generale che vede le banche centrali essere sempre più accomodanti. Secondo l’esperto i tassi delle varie BCE e FED praticamente a zero stanno avendo un impatto molto importante su quello che è lo stesso business degli istituti bancari. E’ in considerazione di tale situazione, ha proseguito l’analista, che le banche sono oramai attivissime nel cercare rendimenti interessanti perchè, oggettivamente, non possono fare altro. In poche parole, sia adottando un punto di vista domestico che adottando un approccio più globale, la riapertura del collocamento del BTP a 50 anni è arrivata al momento giusto e anche nel post giusto (in Italia).
Nell’analisi di Longo non manca poi un riferimento alle previsioni. Secondo l’esperto è palese che le politiche delle banche centrali continueranno a dominare la scena. Per tutta l’estate non si parlerà d’altro che di eventi di politica monetaria con le prossime mosse della Banca Centrale Europea in primo piano. In autunno, poi, si tornerà a parlare di Legge di Bilancio dell’Italia e, con tutta probabilità, di nuovo scontro tra Roma e Bruxelles e di possibile procedura di infrazione per deficit eccessivo.
Poco importa, concludiamo noi, perchè la riapertura del collocamento del BTP a 50 anno è già belle e fatta.
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