Nel gruppo di azioni da tenere d’occhio sul Ftse Mib oggi in vista dell’apertura della seduta, ci sono le Unicredit e le FinecoBank. Se entrambi i titoli del settore bancario sono nel mirino degli investitori già nel pre-market di Borsa Italiana, è grazie ad un importante operazione che la banca guidata da Mustier ha condotto.
Unicredit ha reso noto di aver completato la cessione del 18,3 per cento di FinecoBank mediante una procedura di accelerated bookbuilding riservata solo a determinate categorie di investitori istituzionali. La cessione del 18,3 per cento del capitale di FinecoBank da parte di Unicredit corrisponde ala valorizzazione di circa 111,6 milioni di azioni Fineco da parte del colosso bancario italiano. A rendere nota la chiusura dell’operazione è stata la stessa Unicredit con un comunicato stampa diffuso questa mattina. La banca ha anche precisato che i titoli FinecoBank sono stati venduti ad un prezzo unitario pari a 9,85 euro, con uno sconto del 4,4 per cento rispetto al prezzo di chiusura delle azioni FinecoBank nella seduta di ieri lunedì 8 luglio 2019. Nella prima di Ottava, infatti, la quotazione FinecoBank si era assestata a 10,305 euro. Sempre Unicredit ha anche precisato che il corrispettivo dell’operazione è pari a 1,1 miliardi di euro.
A seguito del completamento dell’offerta il flottante delle azioni FinecoBank su Borsa Italiana registrerà un aumento. Effetti anche su Unicredit. La nuova cessione di azioni Fineco attraverso una nuova proceduta di accelerated bookbuilding permetterà alla banca guidata da Mustier di proseguire con il miglioramento dei suoi requisiti patrimoniali. Più nel dettaglio l’impatto è stimato in un aumento di circa 30 punti base nel CET1 capital ratio di Unicredit relativo al terzo trimestre del 2019.
Non c’è solo la notizia della cessione del 18,3% del capitale di FinecoBank a poter impattare sull’andamento del prezzo delle azioni Unicredit in apertura di seduta sul Ftse Mib oggi 9 luglio. Secondo Il Sole 24 Ore, infatti, sarebbe allo studio di Unicredit un piano per la creazione di una subholding estera nella quale far convergere tutte le attività estere della banca presenti in Germania, Austria, Turchia ed Est Europa. La subholding estera avrebbe sede in Germania e sarebbe comunque controllata dalla casa madre italiana. Le azioni Unicredit continuerebbero ad essere quotate su Borsa Italiana mentre la sede centrale dell’istututo resterebbe in Italia.
Oggi tutte le attività estere fanno riferimento alla holding italiana e questo rappresenta un ostacolo alla percezione dell’anima internazionale della banca.
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