Netto predominio delle vendite su Borsa Italiana oggi 31 maggio. Il Ftse Mib, nell’ultima di Ottava, registra un ribasso dell’1,3 per cento crollando a quota 19700 punti. E’ impressionante il colpo d’occhio che il principale indice azionario di piazza affari riserva oggi. Ad eccezione di Terna e di Italgas, tutte le azioni sono in ribasso. Addirittura, nel caso di Tenaris e Fiat Chrysler, si può parlare di vero e proprio crollo delle quotazioni.
L’aria sul paniere di riferimento di Borsa Italiana è pessima e molti analisti e trader ritengono che il risk-off sulla borsa di Milano sia oramai arrivato alla fine. Ci sono tutta una serie di elementi che lasciano ipotizzare, almeno per la prima parte del mese di giugno, un andamento fortemente negativo. Dalla guerra commerciale Usa Cina, alla lettera inviata dall’EU all’Italia con rischio procedura di infrazione, fino alla tenuta dei conti pubblici italiani, i motivi per non dormire e per iniziare a pensare allo short sono davvero tanti e tutti pesanti. Le previsioni Borsa Italiana su giugno 2019 sono quindi negative.
Fermo restando questo contesto, quali sono i titoli più a rischio del Ftse Mib? Considerando gli andamenti più recenti, ossia quelli riferiti alle ultime sedute, le situazioni più problematiche sembrano esserci sul settore bancario. Non è un mistero che un allargamento dello spread Bto Bund avrebbe come effetto un rafforzamento delle vendite sulle banche. Nei giorni scorsi, proprio in relazione a questo discorso, ci siamo chiesti perchè le azioni Intesa Sanpaolo e Unicredit crollano. In effetti le quotazioni di Intesa Sanpaolo sono crollate fino al forte supporto collocato in area 1,86 euro mentre, per quello che riguarda la banca guidata da Mustier, è chiaro che solo con il superamento di quota 10,5 euro per azione, sarà possibile ipotizzare un ritorno all’apprezzamento.
Non ci sono però solo le banche tra le società più a rischio con la fine del risk-off di Borsa Italiana. Anche alcune utility lanciano segnali di sofferenza da alcuni giorni. E’ questo il caso delle azioni Enel che potrebbero presto tirare il freno a mano visto e considerato che, dal punto di vista tecnico, sono arrivati segnali di stanchezza del trend rialzista.
A non avere invece di questi problemi, nel senso che non ci sono mai stati segnali di tipo rialzista, sono le azioni Telecom Italia. Le quotazioni TIM hanno rotto i minimi storici in area 0,43 euro e oggi hanno messe nel mirino i nuovi minimi a 0,4 euro. La situazione grafica di Telecom Italia è quindi pesante. Lo stesso dicasi per le azioni STM che, dopo un mese di maggio difficile, potrebbero registrare un ulteriore indebolimento anche a giugno. Nel caso delle quotazioni STMicroelectronics a preoccupare è la guerra commerciale.
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