Dietro la cessione di Fineco da parte di Unicredit c’è un progetto di fusione con una banca europea? Il sospetto circolava già da ieri tra investitori e analisi ma ci ha pensato il british Financial Times a mettere le cose in chiaro dicendo quello che tutti gli addetti ai lavori hanno pensato a bassa voce nelle ultime ore. Secondo il quotiano britannico dietro l’ultima operazione che è stata condotta da Unicredit ci potrebbe essere il tentativo della banca guidata da Mustier di spianare la strada in vista di una fusione con i tedeschi di Commerzbank.

Le indiscrezioni su una possile fusione Unicredit Commerzbank non sono affatto nuove. Già da alcuni mesi, infatti, si parla di una possibile aggregazione tra le due banche per dar vita ad un istituto europeo e quindi transnazionale. Oggi però qualcosa è cambiato rispetto alle semplici voci di corridoio dell’ultimo periodo e il Financial Times ha avuto l’onestà editoriale di scrivere quello che tutti sospettano.

Nel commentare la notizia relativa alla cessione del 17 per cento di FinecoBank attraverso una proceduta di accelerated bookbuilding, il Financial Times, citando fonti al corrente del dossier, ha affermato che la banca guidata da Mustier figurerebbe nell’elenco di istituti che starebbero prendendo in considerazione una possibile aggregazione con la tedesca Commerzbank. Il quotidiano britannico, in particolare, ha posto l’accento sul punto di vista di alcuni analisti secondo i quali  che la cessione di un asset oramai no core del gruppo quale era appunto Fineco, potrebbe esssere il primo segnale di una possibile operazione transfrontaliera alla quale il CEO di Unicredit Mustier si starebbe preparando.

Il condizionale in tutto questo ragionamento è obbligatorio ma è un dato di fatto che la vendita della quota detenuta in FinecoBank possa essere unicamente intepretata come una precisa indicazione su quella che sarà l’Unicredit del futuro ossia una banca meno rivolta all’Italia e più rivolta all’Europa. 

Per ora Unicredit ha motivato la cessione di Fineco citando unicamente aspetti patrimoniali. Il colosso bancario ha infatti precisato che l’operazione condotta su FinecoBank, come pure altre operazioni di cessione di immobili, hanno come obiettivo quello di spianare la strada al raggiungimento “della parte superiore del buffer di 200-250pb del CET1 ratio sui requisiti patrimoniali entro fine 2019“. Sempre secondo le stime che sono state fornite da Unicredit l’operazione dovrebbe dovrebbe avere un impatto positivo di 21 punti base sul Cet 1. 

Come evidente da questa nota, quindi, Unicredit non cita neppure parole come fusione o aggragazione restando invece sul contigente. Il sospetto che la cessione di Fineco sia un passo verso strategie più ampie, c’è tutto. 

Mentre è in corso la redazione del post, il prezzo delle azioni Unicredit su Borsa Italiana oggi segna un ribasso dello 0,44 per cento a quota 11,398 euro contro un Ftse Mib che invece è in calo dello 0,66 per cento. 

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