Non possono non esserci le azioni Unicredit nel gruppo di titoli da tenere d’occhio in vista dell’apertura dei mercati oggi 16 aprile. La notizia della maximulta che la banca guidata da Mustier si è vista comminare in Usa per aver violato le sanzioni all’Iran è uno di quei fattori potenzialmente in grado di condizionare le scelte di investimento dei traders. La domanda che tutti si pongono oggi è solo una: le azioni Unicredit sul Ftse Mib subiranno o no le conseguenze della maxi sanzione che la banca ha ricevuto in Usa? In altre parole, e più concretamente, conviene vendere azioni Unicredit su Borsa Italiana oggi? 

Per rispondere ad entrambi questi interrogativi è necessario collocare nella giusta prospettiva la notizia. In particolare si tratta di stabilire se la maximulta era attesa da Unicredit e, in caso affermativo, se la banca aveva o no già provveduto a pararsi attraverso opportuni accantonamenti. E’ logico che sarà necessario attendersi un inevitabile panic-selling nel caso in cui la notizia della maximulta sia stata un fulmine a ciel sereno. Per fortuna, del titoli e degli azionisti, la notizia della sanzione era tutto tranne che inattesa. Nessuno stupore, quindi, da parte degli investitori anche perchè la multa è addirittura frutto di un accordo tra le autorità americane e la stessa banca italiana. In particolare Unicredit si è accordate con le autorità americane per il pagamento di una multa pari a 1 miliardo. Analoghi accordi sono stati siglati anche dalle controllate UniCredit Bank AG e UniCredit Bank Austria AG. La sanzione ha ad oggetto il mancato rispetto delle sanzioni contro l’Iran nel periodo compreso tra il 2002 e il 2012. In particolare la banca italiana e le sue controllante avrebbero effettuato pagamenti per oltre 500 milioni di dollari per il tramite di istituzioni finanziarie americane in aperta violazione con le sanzioni imposte alla Repubblica Islamica. In pratica Unicredit avrebbe partecipato a trasferimenti di denaro che avevano con ricevente ultimo personaggi colpiti da sanzioni. Stando all’atto di accusa, Unicredit non avrebbe effettuato i controlli dovuti e avrebbe seguito pratiche non sicure. 

Per capire se oggi sia meglio comprare e vendere azioni Unicredit è anche il caso di tenere in considerazione un altro elemento. Non solo infatti la multa va inquadrata all’interno di un accordo con le autorità americane e quindi non può ritenersi inattesa, ma la banca italiana aveva già accantonato una cifra considerevole per il pagamento della sanzione. E’ la stessa banca a specificare che l’ammontare stabilito nell’accordo transattivo finale con le autorità Usa avrà come effetto la liberazione delle risorse accantonate nel primo trimestre del 2019 a livello di Gruppo. Ci sarà un impatto positivo sul conto economico, al netto delle tasse, “pari a circa 300 milioni e avrà un ulteriore impatto positivo sul ratio CET1 di Gruppo pari a circa +8,5 punti base”.

Il prezzo delle azioni Unicredit su Borsa Italiana oggi parte da 12,4 euro. 

Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento. Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa scritti direttamente dai nostri Clienti.
I lettori sono tenuti pertanto a effettuare le proprie ricerche per verificare l’aggiornamento dei dati. Questo sito NON è responsabile, direttamente o indirettamente, per qualsivoglia danno o perdita, reale o presunta, causata dall'utilizzo di qualunque contenuto o servizio menzionato sul sito https://www.borsainside.com.

Migliori Piattaforme di Trading

Broker del mese
Deposito minimo 100 AUD
0.0 Spread in pip
Piattaforme di trading avanzate
Prezzi DMA su IRESS
Deposito minimo 100$
Sicurezza Gruppo Bancario Svizzero
Leva fino a 1:30
Protezione da Saldo Negativo
Deposito minimo ZERO
N.1 in Italia
Regime Fiscale Amministrato
0% CANONE MENSILE DI GESTIONE
Deposito minimo 100$
ETF - CRYPTO - CFD
Licenza: CySEC - FCA - ASIC
Copia i migliori trader del mondo

Il vostro capitale è a rischio. Considera la perdita di denaro dal 51% (eToro) fino all’89% (altri fornitori) con il trading CFD.