La notizia clou su Borsa Italiana oggi 11 aprile è il crollo delle azioni Prysmian. I numeri non lasciano spazio all’interpretazione perchè, mentre è in corso la scrittura del post, non solo le quotazioni Prysmian registrano un crollo del 6,57 per cento a quota 15,21 euro ma il titolo risulta essere anche congelato da Borsa Italiana per eccesso di ribasso. In considerazione dell’entità del calo si può tranquillamente parlare di panic-selling sulle azioni Prysmian. L’aspetto peggiore di quella che si configura come una delle giornate più difficili della storia di borsa della società dei cavi e sistemi è che la tendenza a vendere potrebbe non essere confinata solo nella giornata di oggi. In altre parole ci sono degli elementi che sembrano suggerire la possibilità che la corsa a vendere azioni Prysmian possa proseguire anche nelle prossime sedute. 

Per capire se effettivamente il deprezzamento delle azioni Prysmian sul Ftse Mib sia destinato a proseguire è indispensabile rispondere alla domanda sul perchè Prysmian oggi crolla a Piazza Affari. A differenza di tanti altri casi, infatti, ci sono dei motivi precisi che fomentano il sell-off sulle azioni Prysmian. La corsa a vendere è stata provocata dalla decisione del consiglio di amministrazione di procedere con il riesame del bilancio dell’esercizio 2018 che era stato approvato appena un mese fa nella seduta del 5 marzo 2019. Il riesame si è reso necessario alla luce delle recenti evoluzioni relative ai problemi riscontrati dal collegamento sottomarino WesternLink e in considerazione delle recenti richieste di risarcimento danni giunte da alcuni clienti a seguito della decisione della Commissione Europea di ravvdere presunte condotte anticoncorrenziali da parte della società. 

La necessità di procedere addirittura con la revisione dei conti 2018 (in questo articolo sono contenuti tutti i risultati della società nonchè le decisioni sul dividendo 2019), rende bene l’idea del danno prodotto dalla vicenda del cavo sottimarino WesterLink. Proprio in relazione a questa vicenda la società italiana ha puntualizzato che alcune verifiche inziali tenderebbero a localizzare la problematica che si è verificata nel corso dell’esecuzione di commissioning test nella tratta offshore del cavo stesso. Prysmian, ha già reso noto di aver mobilitato la sua flotta di navi posa cavi con l’obiettivo di risolvere il problema in modo definitivo e quanto prima. Considerando analoghe situazioni pregresse, l’impatto ossia il danno che potrebbe derivare da questo problema dovrebbe collocarsi tra i 60 e 80 milioni di euro, a livello di Ebitda Rettificato 2018.

Tutta questa problematica potrebbe avere degli impatti anche sul dividendo Prysmian. In considerazione della necessità di convocare una nuova assemblea degli azionisti rispetto a quella prevista per giorno 17 aprile, è probabile che il pagamento del dividendo che, eventualmente sarà proposto a seguito della revisione del bilancio, possa avvenire a giugno. 

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