Tornano gli acquisti sul settore bancario a Piazza Affari. A fronte di un Ftse Mib che oggi 27 marzo registra una progressione di appena mezzo punto percentuale, le azioni delle banche mettono a segno rialzi molto più consistenti. In pratica tra le quattro migliori azioni in terza di Ottava ci sono ben…quattro banche. Il fatto che nonostante il rally delle quotazioni delle banche, il Ftse Mib stia registrando una progressione di appena mezzo punto percentuale è dovuto alla contestuale presenza di molti signi negativi. Mentre è in corso la scrittura del post la situazione è la seguente: Unicredit, Banco BPM, UBI Banca e BPER Banca registrano progressioni di oltre 3 punti percentuali mentre, tra le azioni peggiori di oggi, ci sono STM (-3,9 per cento a 13,58 euro per la sociatà tech), Amplifon, Campari e Diasorin.
Per quello che riguarda i titoli migliori sul Ftse Mib oggi 27 marzo, le azioni Unicredit segnano un rialzo del 4,24 per cento a quota 11,71 euro, le azioni Banco BPM avanzano del 3,98 per cento a 1,909 euro e ancora le quotazioni di UBI Banca sono in rialzo del 3,7 per cento a 2,406 euro e quelle di BPER Banca sono in progressione del 3,19 per cento a quota 3,71 euro. La corsa a comprare azioni delle banche su Borsa Italiana oggi potrebbe essere causata dalle indiscrezioni di stampa secondo cui la BCE potrebbe prendere in considerazione la possibilità di introdurre misure finalizzate alla riduzione degli oneri sostenuti dalle banche sulla liquidità in eccesso. L’obiettivo dell’EuroTower sarebbe quello di contenere gli effetti di una politica monetaria ultra accomodante sui bilanci delle banche. Ad oggi, comunque, non ci sarebbero notizie ufficiali in merito a possibili misure sul tasso dei depositi BCE ma le semplici indiscrezioni sono state sufficienti per dare visibilità alle azioni delle banche.
Ragionando in termini ipotetici, quali sarebbero gli effetti di un intervento sui tassi sui depositi? In pratica, se dovesse passare un provvedimento di questo tipo, le banche sarebbero verrebbero parzialmente esentate dal pagare alla Banca Centrale Europea l’interesse annuale dello 0,4 per cento sulle riserve in eccesso. Ciò avrebbe un impatto positivo sugli utili delle banche. Stando alle indiscrezioni la questione sarebbe all’attenzione dello staff tecnico della BCE. Solo successivamente, in caso di riscontro positivo da parte dei tecnici, la possibile adozione di misure sul tasso sui depositi finirebbe sul tavolo del consiglio direttivo della BCE per le discussioni sull’eventuale adozione di provvedimenti attuativi.
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