Ci sono appena 24 ore di tempo per il salvataggio di Astaldi e tutto è nella mani di Salini Impregilo dopo l’uscita di scena dei giapponesi di IHI. Insomma il futuro di Astaldi, da tempo in piena crisi, è completamente nelle mani di un’altra società italiana ossia Salini Impregilo. Questa situazione di attesa nervosa è ben rappresentata dall’andamento delle azioni Astaldi su Borsa Italiana oggi. Mentre è in corso la scrittura del post, le quotazioni Astaldi registrano un rialzo del 2,74 per cento a 0,73 euro. Ovviamente il rialzo deve essere preso con le dovute pinze visto e considerato che si sta sempe parlando di titolo che anno su anno ha perso il 70 per cento del suo valore a causa di una gravissima crisi finanziaria interna. A fare da sponda all’andamento moderatamente positivo di Astaldi su Borsa Italiana oggi, in un contesto caratterizzato, come detto, da un clima di attesa nervosa, è la concessione di un prestito obbligazionario da 75 milioni di euro da parte del fondo Fortress. Lo stacco del prestito rappresenta una vera e propria boccata di ossigeno per Astaldi. La stipula del contratto tra le due parti, ossia Astaldi e Fortress, era infatti una delle questioni aperte di quella che si prospettava (e si prospetta) come la settimana più difficile per la storia del gruppo guidato da Pietro Astaldi. L’emissione del prestito obbligazionario è avvenuta ieri e a darne comunicazioni è stata la stessa società italiana.
Il bond è denominaato “Euro 75,000,000.00 Super-senior Secured PIYC Floating Rate Notes due 12 February 2022” ed è stato appunto tutto sottoscritto da soggetti affiliati a Fortress Credit Corporation. Tecnicamente si tratta di una obbligazione di tipo super senior, garantita da un security package, che include anche cessioni di crediti in garanzia. Il bond ha una durata massima di 3 anni, presenta una cedola trimestrale e un tasso conveniente soprattutto per Fortress. Viene infatti applicato un tasso di interesse variabile pari all’Euribor per il relativo periodo di interesse, più un margine pari all’11,25% per il primo anno (di cui il 6,5% potrà essere corrisposto mediante il meccanismo “pay if you can”) e al 14,25% per gli anni successivi fino a scadenza (di cui il 9,5% potrà essere corrisposto mediante il meccanismo “pay if you can”). Nonostante le condizioni durissime del prestito, esso era comunque l’unica strada che Astaldi poteva percorrere per allentare la crisi e garantire un minimo di continuità aziendale.
Archiviata la concessione del prestito, la partita ora si sposta sull’intervento di Salini Impregilo. Secondo le ultime previsioni è molto probabile che oggi non succeda nulla e che l’offerta della società italiana arrivi domani, ultimo giorno utile. Il passo in avanti di Salini Impregilo si dovrebbe articolare in due distinte fasi. In una prima fase dovrebbe essere presentata l’offerta sugli asset di Astaldi vale a dire su tutti quei cantieri che sono aperti. Tale offerta prevederà anche un aumento di capitale da 300 milioni di euro. Secondo Il Sole 24 Ore ci sarebbe poi una seconda parte del piano che vedrà attivate le discussioni tra Astaldi, i creditori e le banche ad oggi più esposte ossia Unicredit, Banco BPM e Intesa Sanpaolo. Attenzione però perchè la seconda fase del salvataggio di Astaldi potrà esserci solo dopo che il Tribunale accetterà l’offerta di Salini Impregilo. Insomma le 24 ore più lunghe della storia di Astaldi sono iniziate e le azioni restano all’erta su Borsa Italiana.
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