Il crollo delle azioni del settore bancario fa notizia e soprattutto fa rumore su Borsa Italiana oggi. Fa notizia in primo luogo per l’ampiezza del ribasso e in secondo luogo per la simultanietà che si è registrata tra sell-off e certificazione dell’ingresso dell’Italia in recessione tecnica. Le tre azioni peggori del Ftse Mib ogg sono tre facce note che puntualmente registrano i cali più forti nei momenti di debolezza del settore bancario. Mentre è in corso la scrittuta del post, è corsa a vendere azioni Banco BPM, BPER Banca e UBI Banca. La quotazione Banco BPM è in ribasso del 4 per cento a 1,7 euro, quella di BPER Banca è in calo del 3,37 per cento a 3,04 euro e il prezzo delle azioni UBI Banca è in calo del 2,85 per cento a 2,28 euro. Come si può vedere dai prezzi aggiornati in tempo reale sulle citate società, Banco BPM e BPER Banca sono vicine a livelli tecnici e psicologici molto significativi. La banca nata a suo tempo dalla fusione tra Banco Popolare e Banca Popolare di Milano è ad un passo dallo scendere sotto quota 1,7 euro per azione.

Andando a guardare al grafico intraday del titolo Banco BPM è possibile notare come nel corso della seduta il prezzo delle azioni sia sceso fino a 1,69 euro per poi risalire poco sopra 1,7 euro. Non è molto diversa la situazione di BPER Banca (ex Banca Popolare dell’Emilia Romagna) le cui quotazioni restano poco sopra i 3 euro con un minimo intraday toccato a 3,036 euro per azione. 

Non è comunque solo il crollo delle azioni delle banche a fare rumore su Borsa Italiana oggi ma anche le dinamiche di tale ribasso. Le vendite sulle citate azioni sono scattate dopo che l’ISTAT ha pubblicato i dati sul PIL dell’Italia nel quarto trimestre 2018. Il Prodotto Interno Lordo nazionale ha registrato una contrazione dello 0,2 per cento rispetto ai tre mesi precedenti. Purtroppo il PIL Italia è stato peggiore delle attese degli analisti, che invece puntavano su un ribasso dello 0,1 per cento. La contrazione del PIL ha inevitabilmente annullato l’effetto positivo rappresentato dalla decisione delle Federal Reserve di non alzare i tassi di riferimento a causa di un leggero peggioramento del quadro macroeconomico. 

Nonostante il sell-off sulle azioni delle banche, comunque, il Ftse Mib non registra cali consistenti. Il più importante indice azionario di Borsa Italiana, mentre è in corso la scrittura, perde lo 0,52 per cento a 19668 punti. L’argine al ribasso è rappresentato dalla spinta delle azioni del settore petrolifero, come ad esempio Saipem, galvanizzate dal rialzo della quotazione petrolio

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