I rendimenti dell’asta di BOT a 6 mesi che si è tenuta oggi 29 giugno segnano il passaggio ad una fase di maggiore tranquillità per il rifinanziamento del debito italiano. I rendimenti dei BOT semestrali, infatti, sono risultati negativi e questo non avveniva dal lontano aprile 2018! Il ribasso dei tassi scaccia tutte le paure che avevano caratterizzato i mesi scorsi quando, a causa della tensione tra Italia ed Unione Europea, i rendimenti di BOT e BTP erano saliti in modo molto preoccupante. 

Al termine dell’asta di BOT a sei mesi di oggi, il Tesoro ha collocato tutti e 6,5 miliardi di titoli messi sul tavolo. Nel dettaglio ad essere collocato oggi è stato il BOT scadenza 31 luglio 2019  e Codice ISIN: IT0005358160. La domanda del titolo è stata molto sostenuta con richieste per complessivi 11,8 miliardi di euro. Questa domanda molto alta (quasi il doppio rispetto al quantitativo offerto in collocamento dal Ministero dell’Economia e delle Finanze) ha fatto lievitare quello che tecnicamente è noto come rapporto di coperturavale a dire l’ammontare di titoli richiesti rispetto ai titoli offerti. Ebbene questo parametro che fornisce una quantificazione dell’appeal del BOT, è stato pari all’1,82 mentre nell’asta di dicembre 2018 fu pari ad appena l’1,33 (il raffronto è con il BOT scadenza giugno 2019 che venne collocato alla fine dicembre, in pieno periodo natalizio. Nella precedente asta del BOT semestrale erano stati assegnati titoli per un ammontare di 6,5 miliardi contro una domanda da parte degli investitori pari a 8,65 miliardi di euro.

Il risultato dell’asta di BOT a sei mesi di oggi non genera alcun effetto sull’orientamento del mercato azionario. Mentre è in corso la scrittura del post, infatti, il Ftse Mib registra un rialzo dello 0,13 per cento a 19634 punti. Il più importante indice azionario di Borsa Italiana si muove oggi in un range compreso tra un massimo intraday a 19684 punti e un minimo intraday a 19559 punti. Le migliori azioni sul Ftse Mib oggi sono Azimut Holding, Diasorin e Campari mentre tra i peggiori titoli c’è quello di Juventus. Le azioni JUVE, dopo il rally di ieri, sono in ribasso del 2,27 per cento e si allontanano dalla zona dei massimi storici sfiorata fino a ieri. 

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