In appena due sedute, quella di ieri e quella dello scorso venerdì, il prezzo delle azioni Telecom Italia su Borsa Italiana è piombato ai livelli più bassi dal lontano 2013. A causa anche di un comparto tlc non particolarmente brillante, la quotazione Telecom Italia ha registrato una pesante correzione portandosi a quota 0,4771 euro. Nella sola giornata di ieri TIM ha perso il 2,62 per cento, valore che si va ad aggiungere al -7,2 per cento dell’ultima seduta della scorsa Ottava. Dal punto di vista grafico, la performance di Telecom Italia su base mensile registra ad oggi un ribasso dell’8,55 per cento anche se la vera criticità è quello che emerge dall’andamento anno su anno. Rispetto a un anno fa, infatti, il prezzo delle azioni Telecom Italia ha registrato un deprezzamento del 34 per cento. Considerando sia le azioni ordinarie che quelle di risparmio, la capitalizzazione di Telecom Italia su Borsa Italiana si aggira attorno a 9,8 miliardi di euro, un livello molto basso e preoccupante. Ovviamente il crollo delle azioni TIM a prezzi così bassi, ha reso molto conveniente entrare in Telecom Italia anche attraverso i CFD. Non è quindi un caso se gli analisti di Kepler Cheuvreux hanno si tagliato il target price sulle azioni TIM scendendo da 0,9 euro a 0,65 euro a causa della recente riduzione della stima sull’utile per azione per l’esercizio in corso, ma hanno invece confermato il rating a buy. Il messaggio quindi è molto chiaro: comprare azioni Telecom Italia ai prezzi di oggi è molto conveniente anche perchè va pure considerato il fatto che mentre nell’ultimo mese la quotazione TIM è crollata, il Ftse Mib ha invece registrato un rialzo. 

Logicamente Telecom Italia per poter ripartire su Borsa Italiana ha necessario bisogno di visibilità. Servono quindi elementi catalizzatori che potrebbero nascere proprio dall’attuale fase societaria. Ieri fondo Elliott, azionista di Telecom Italia con una quota dell’8,847% del capitale, ha concermato la sua preferenza per il progetto di separazione dell’infrastruttura di rete, allineandosi a quanto auspicato a suo tempo dall’AGCOM. Secondo Elliott la separazione dell’infrastruttura potrebbe portare alla creazione di valore aggiunto per tutta Telecom Italia. Eventuali novità sul dossier “separazione rete” potrebbero dare slancio alle azioni Telecom Italia su Borsa Italiana. 

La verità è però che ad oggi ad essere in primo piano è la questione del profit warning lanciato la scorsa settimana. Lo scorso giovedì il consiglio di amministrazione di TIM aveva comunicati i conti preliminari indicando un ebitda consolidato a livello organico a 8,1 miliardi di euro e un ebitda delle attività domestiche in calo del 5 per cento. Il mercato, ovviamente, l’aveva presa malissimo. 

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