Monte dei Paschi di Siena non si allinea al rimbalzo del settore bancario su Borsa Italiana oggi e registra un nuovo crollo. Dopo i forti ribassi delle ultime sedute, il prezzo delle azioni Banca MPS oggi è in calo del 3,16 per cento a quota 1,21 euro. Dal punto di vista grafico, il ribasso che la quotazione MPS ha registrato nell’arco di un anno è quasi arrivato al 70 per cento con un calo nel solo ultimo mese di oltre il 20 per cento. Passando da crollo in crollo, il prezzo delle azioni MPS oggi è lontanissimo da quei 3,9 euro raggiunti a cavallo tra gennaio e febbraio 2018. Un vero e proprio disastro, quindi, che non rende improprio parlare di panic selling prolungato sul titolo della banca toscana. Dal punto di vista tecnico c’è una conferma di quello che emerge guardano i grafici. I livelli di prezzo raggiunti da MPS nelle ultime settimane confermano il momento negativo che la società vive e suggeriscono la possibilità che questa fase ribassista in atto possa proseguire a lungo.
Elementi catallizzatori sul prezzo delle azioni Monte dei Paschi sono sia le nuove richieste della Banca Centrale Europea sui crediti deteriorati che le recenti indiscrezioni in merito alle prossime decisioni del governo italiano. A seguito del piano di salvataggio varato negli anni scorsi, infatti, lo Stato italiano è diventato il più importante azionista del Monte dei Paschi con una quota del 68 per cento del capitale. Secondo le indiscrezioni il governo italiano punterebbe tutto su una fusione tra Monte dei Paschi e un’altra banca italiana in modo tale da riuscire a migliorare la redditività di MPS. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, appena pochi giorni addietro, aveva affermato che “entro due o tre mesi, come previsto dalla legge sulla ricapitalizzazione precauzionale, saremo chiamati a delle scelte” aprendo la porta ad un possibile intervento dell’esecutivo. Le previsioni sono a questo punto su un possibile intervento ad ampio respiro che possa coinvolgere più banche e possa andare a creare una aggregazione nella quale il Tesoro avrebbe comunque un peso molto importante. Conferme su questo scenario arrivano dalle recenti parole del sottosegratario del ministro degli Affari regionali Stefano Buffagni che ha dichiarato siamo “in un momento nel quale si può ragionare per andare nella direzione di aggregazioni tra istituti per rendere più solido il nostro sistema“.
Sull’identità della banca le ipotesi in campo sono tante. Da tempo si parla di una possibile fusione tra MPS e Banco BPM o tra MPS e UBI Banca o ancota tra Monte dei Paschi e BPER Banca. Viceversa una possibile aggregazione tra MPS e Banca Carige è da ritenersi poco probabile.
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