Il 2019 sarà un anno ricco di appuntamenti e quindi di emissioni per i titoli di stato italiani. Il programma di funding del 2019 dovrebbe incontrare un clima decisamente migliore rispetto a quello che si era imposto per tutta la seconda metà del 2018. Scongiurato il rischio procedura di infrazione contro l’Italia e archiviata la manovra economica 2019, il Tesoro italiano può ora prendersi il lusso di guardare con maggiore tranquillità alle emissioni di carta calendarizzate per il prossimo anno. Del resto lo spread BTP BUND si è contratto e il rendimento del titolo di stato decennale italiano è sceso dal 3,7 per cento di ottobre al 2,8 per cento dell’ultima asta di BTP di dicembre 2018. Le premesse per i titoli di stato italiani nel 2019 sono quindi buone anche se va considerato che nel 2019 l’Italia non potrà più godere dell’importante ombrello rappresentato dall’intervento della BCE.
La Banca Centrale Europea è stata molto di aiuto nel corso del 2018. In molti affermano che senza l’aiuto della BCE e quindi di Draghi per l’economia italiana si sarebbe messa davvero male nei mesi più caldi del contrasto con l’Unione Europea. La BCE, infatti, aveva assorbito nel 2017 quasi il 50 per cento delle emissioni italiane mentre questa percentuale di protezione era poi scesa al 26 per cento già nel 2018. Secondo i piani dell’Euro Tower l’intervento di Francoforte diminuirà ancora nel 2019 scendendo ad appena il 14 per cento. Queste percentuali indicano che la protenzione dell’ombrello BCE sui titoli di stato italiani calerà ancora e marcatamente il prossimo anno e questo potrebbe essere un problema per l’obbligazionario italiano.
Secondo Luca Cazzulani, vice capo del reddito fisso di Unicredit, alla fine “sarà la fiducia degli investitori a fare la differenza: con il sostegno rappresentato dal QE che è destinato a finire, l’anno prossimo il funding netto dovrà confrontarsi con la domanda degli investitori privati“.
Titoli di stato Italiani emissioni 2019
Il prossimo anno, secondo i dati di Banca d’Italia, andranno in scadenza titoli di stato a medio-lungo termine per complessivi 200 miliardi. Le emissioni di debito programmate saranno pari a circa 400 milioni di euro. Si conoscono già gli importi massimi delle emissioni di titoli di stato italiani del primo trimestre 2019. In asta andranno minimo 9 miliardi di BTP a 3 anni, minimo 12 miliardi di BTP a 10 anni e minimo 9 miliardi di CCTeu con scadenza compresa tra i 5 ed i 7 anni.
Tra le altre emissioni di titoli di stato italiani in programma nel primo trimestre 2019 ci saranno anche: BTP a 3, 5, 7 e 10 anni, CCTeu al 2025 e Ctz al 2020. Il Tesoro con una nota ha anche puntualizzato che “in relazione alle condizioni di mercato, il MEF si riserva la facoltà di offrire ulteriori tranche di titoli nominali in corso di emissione con scadenza superiore ai 10 anni e indicizzati all’inflazione“.
Per quelli che riguarda l’altra carta, i BOT con scadenza a 12 mesi verranno offerti nelle aste di metà mese. I BOT a sei mesi saranno invece collocati a fine mese.
Nelle aste di metà mese andranno poi BTP a 3 e 7 anni e, nel caso, anche BTP a 15, 20 o 30 anni.
E per quello che riguarda il BTP Italia? Nel 2019 ci saranno o no aste di BTP Italia? Il BTP Italia novembre 2018 è stato un mezzo disastro ma nonostante questo è quasi certo che nel 2019 ci sarà almeno una emissione del titolo. Sulle tempistiche del collocamento, però, il MF mantiene il più stretto riserbo. Nella nota del Tesoro c’è scritto che “in considerazione della difficile prevedibilità dell’evoluzione delle condizioni di mercato e della domanda, il Tesoro si riserva la massima flessibilità nel valutare in prossimità del collocamento la scadenza più opportuna per l’emissione del nuovo titolo, che sarà ad ogni modo compresa tra i 4 e gli 8 anni“.
Ovviamente il calendario delle emissioni di titoli di stato italiani 2019 sarà condizionato dall’andamento macroeconomico del Paese. La vera incognita sarà tutta lì.
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