Nuovo crollo delle borse di tutto il mondo. Nella quarta di Ottava i principali inidizi azionari mondiali hanno registrato pesanti contrazioni. Dalle borse europee a Borsa Italiana passando per Wall Street e per le borse asiatiche a dominare le contrattazioni nella seduta di ieri sono state le vendite. I ribassi registrati dai vari indici sono stati molto ampi e, nel caso di Borsa Italiana, hanno determinato l’annullamento della forte progressione in avanti che il Ftse Mib aveva registrato nella prima parte della settimana. Nel caso di Piazza Affari, il crollo del Ftse Mib è stato causato dal prevalere delle tensioni interazionali rispetto all’entusiamo per il venir meno della procedura di infrazionale dell’Europa contro l’Italia.
Secondo alcuni analisti nella seduta di ieri c’è stata la concretizzazione di tutte le tensioni che si era già manifestate in più di una occasione a partire dall’autunno. I segnali di un crollo delle borse di tutto il mondo già c’erano stati ma nella seduta di ieri c’è stata un’esplosione di tutti quesi segnali.
Wall Street ha chiuso la seduta di ieri con i principali indici in ribasso tra l’1 e il 2 per cento. Il crollo della borsa americana è stato causato dalle indiscrezioni secondo cui il presidente americano Donald Trump avrebbe manifestato la sua intenzione di non firmare la legge di bilancio temporanea che impedirà il blocco delle attività federali. Lo Shutdown, questo il termine tecnico, ha riacutizzato i timori di Wall Street che, per la verità, erano già esplosi a seguito delle recenti decisioni di politica monetaria della Federal Reserve. Il nuovo aumento del costo del denaro, infatti, era stato il detonatore principale del nuovo crollo della borsa Usa. Il panic selling su Wall Street ha praticamente determinato l’annullamento di tutto il rialzo che il mercato americano aveva registrato nel 2018. Impressionanti i numeri della quarta di Ottava con il Dow Jones in calo dell’1,99 per cento, l’S&P 500 a -1,58 per cento e il Nasdaq in calo dell’1,63 per cento.
Dal crollo della borsa Usa a quello dei mercati asiatici il passo è stato molto breve. Il Nikkei della borsa di Tokyo è andato a fondo con le azioni giapponesi del settore bancario che hanno segnato ribassi molto forti. A titoli di esempio, le aizoni Mitsubishi UFJ Financial Group hanno perso il 2,8 per cento mentre Sumitomo Mitsui Financial Group ha perso il 2,5 per cento. Complessivamente il ha chiuso con una perdita dell’1,13 per cento.
In una situazione di questo tipo il rischio che Borsa Italiana possa aprire in ribasso è alto ma al tempo stesso non è da escludere che dall’azionariato italiano arrivi un possibile rimbalzo. La confusione creata dal crollo delle borse asiatiche e dall’andamento negativo di Wall Street potrebbe, per finire, far propendere per una seduta all’insegna dell’incertezza. Comprare azioni italiane oggi resta quindi rischioso.
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