Il disastro registrato dalle azioni OVS su Borsa Italiana ha confermato quelli che erano i sospetti che già da tempo circolavano negli ambienti finanziari italiani: qualcuno, da dietro le quinte, sta indebolendo così tanto la società da rendere possibile una scalata a buon mercato. Più che le deduzioni sono gli stessi numeri a sostenere questa tesi. Ieri il prezzo delle azioni OVS ha perso il 36 per cento del suo valore su Borsa Italiana mentre su base mensile il crollo della quotazione OVS è arrivato al 51 per cento. Ancora più drammatico il dato riferito all’andamento su base annuale con il valore delle azioni OVS che si è ridotto dell’87 per cento. Logicamente il crollo registrato nella seduta di ieri dalle quotazioni ha assottigliato ancora di più i già risicati livelli di capitalizzazione del gruppo retail. La capitalizzazione di OVS oggi non arriva a 170 milioni di euro, un livello talmente basso da rappresentare una sorta di incentivo a procedere con una scalata.

Ed è appunto questa l’ipotesi di Milano Finanza che in un articolo tutto dedicato alla società del comparto moda ha affermato che è possibile la “scalata da parte di qualche fondo pronto ad approfittare del calo del titolo per comprare il gruppo a poco prezzo” A sostegno dell’ipotesi scalata su OVS ci sono i volumi e quindi altri numeri. Nella sola gioarnata di ieri, infatti, risulta essere “passato di mano il 7,51 per cento” del capitale della società. Allargando l’orizzonte temporale all’ultimo mese, poi, la quota di capitale passata di mano risulta essere pari “al 27,7 per cento“. 

Il ritmo dei pezzi scambiati, quindi, lascia intendere che, dietro le quinte, stia avvenendo qualcosa. Secondo Milano Finanza, comunque, l’ipotesi scalata di OVS resta ancora tutta da verificare ma ci sono, come visto, molti indizi a suffraggio di questa eventualità. 

Ieri il crollo delle azioni OVS è stato determinato dalla pubblicazione dei risultati operativi e finanziari ottenuti nel terzo trimestre dell’esercizio 2018/2019. I conti di questo periodo non sono stati brillanti anche a  causa del forte caldo che ha caratterizzato i mesi di settembre e di ottobre impedendo alla società di procedere con il lancio delle nuove collezioni. I risultati deboli registrati nel terzo trimestre non saranno ricompensati nell’ultimo periodo dell’esercizio di riferimento e questo significa che il titolo OVS sarà privo di appeal anche nei prossimi mesi. 

In attesa di conoscere possibili novità sul tentativo di scalata sulla società, vale la pena ricordare quelli che sono gli short oggi attivi su OVS. Marshall Wace ha aperta una posizione corta su OVS pari al 2,19 per cento mentre JP Morgan ha attiva una posizione corta dello 0,69 per cento, stesso livello di Algert Global. 

Il crollo delle azioni OVS rappresenta comunque una buona occasione di trading per quegli investitori che agiscono in ottica del tutto speculativa. 

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