Non c’è notizia che sia capace di invertire la rotta e bloccare il crollo delle quotazioni di Banca MPS. Dopo una serie di sedute tutte ribassiste, il valore delle azioni MPS è sempre più sottile. Su Borsa Italiana oggi, complice anche l’andamento negativo di tutto il settore bancario, le azioni Monte dei Paschi sono scambiate a 1,4 euro, meno della metà rispetto ai 4 euro dello stesso periodo di un anno fa. Su base annua il crollo di Banca Monte dei Paschi sul Ftse Mib è stato del 70 per cento circa. Comprare azioni MPS su Borsa Italiana oggi resta un azzardo perchè il futuro della banca toscana è sempre più un punto interrogativo. Non che prima non lo fosse ma oggi MPS deve anche fare i conti con la crisi di tutto il settore bancario provocata dall’aumento progressivo dello spread BTP BUND. A voler essere precisi si può affermare che Banca MPS stia pagando più di tutte le altre banche il clima di incertezza a causa dei suoi guai domestici. Con il serio rischio che lo spread BTP BUND arrivi a 400 punti base (un livello di non ritorno per tutto il settore bancario italiano), si può immaginare quali potrebbero essere gli effetti sulle quotazioni della banca toscana.
Appare sempre più chiaro che Monte dei Paschi possa riuscire ad uscire dalla grave crisi in atto solo attraverso una fusione che sarebbe inevitabile. L’argomento “fusione Banca MPS” non è una novità. Da tempo, infatti, tutti gli operatori sono concordi nel ritenere che la Monte dei Paschi del futuro passi attraverso una integrazione. In passato si sono fatti anche nomi specifici. Si è parlato di ipotesi fusione MPS Banco BPM ma anche di ipotesi fusione MPS UBI Banca e MPS BPER Banca. Le indiscrezioni su questi scenari, ovviamente tutti alternativi tra loro, non sono mai stati confermati nel senso che le banche che dovrebbero fondersi con l’istitito toscano hanno sempre negato l’esistenza di dossier aperti. Anche se non si sa il nome del partner, è certo che solo una fusione potrà permettere a Monte dei Paschi di guardare al futuro. Di questi tempi, però, immaginare una integrazione non è facile ed è per questo che gli investitori reagiscono scegliendo di vendere azioni MPS in modo massiccio. Secondo La Repubblica il dossier banche e fusioni è però sul tavolo del governo. L’esecutivo starebbe pensando ad una serie di fusioni tra banche di seconda fascia. Tale progetto, quindi, escluderebbe i colossi italiani del settore ossia Unicredit e Intesa Sanpaolo. Nel caso di MPS l’obiettivo potrebbe essere quello di diluire il 68% di partecipazione detenuto dal Tesoro dentro una banca più grande per “far nascere il terzo gruppo italiano, nel rispetto dell’impegno di riprivatizzare l’istituto senese nel 2021“.
Due sono le certezze: Monte dei Paschi sarà costrette a fondersi e le banche italiane oggetto di quotazione diverranno sempre di meno.
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