Il forte calo che il prezzo delle azioni Monte dei Paschi ha subito nella prima di Ottava potrebbe essere solo la premessa dell’attivazione di un nuovo trend ribassista per le quotazioni della banca toscana. Dal punto di vista analitico, la prima di Ottava si è chiusa per MPS con un ribasso di circa 2 punti percentuali. Il valore delle azioni Monte dei Paschi riparte su Borsa Italiana oggi da quota 1,7745 euro ma a preoccupare sono soprattutto le variazioni sul medio lungo termine. La quotazione Monte dei Paschi di Siena nell’ultimo mese ha registrato un ribasso del 20 per cento circa mentre negli ultimi sei mesi il calo per il prezzo delle azioni è stato fino ad oggi superiore al 33 per cento. Monte dei Paschi è stata condizionata dal veloce allargamento dello spread BTP BUND e dal conseguente crollo delle azioni delle banche.
Oltre però al contesto generale, a determinare il crollo del 20 per cento del valore delle azioni MPS nell’ultimo mese sono stati anche motivi prettamente domestici. Nelle ultime sedute la banca toscana si è ritrovata a fare i conti con ben tre notizie potenzialmente negative tutte, in modo e formi diverse, riconducibili ai problemi storici e strutturali della banca. In altre parole il passato di MPS continua a rappresentare su Borsa Italiana oggi la principale zavorra per le quotazioni. Tutti gli investitori sono consapevoli che la banca toscana sia destinata ad avere un suo futuro solo all’interno di un fusione con un’altra banca italiana. A prescindere dai nomi (in passato si è più volte parlato di una possibile fusione MPS UBI Banca), quello che è davvero importante è rilevare che, allo stato attuale dei fatti, non ci sono le condizioni per un processo aggregativo. Il contesto generale da un lato e problemi interni dall’altro, tengono molto lontano questo scenario che sarebbe la vera salvezza per la Banca MPS.
Parlare di scenario generale significa fare riferimento alle tensioni attorno al DEF 2018 e al braccio di ferro tra Italia ed Europa in merito al deficit PIL al 2,4 per cento. Il discorso sugli elementi di tensione domestici è invece più complesso. I fattori di tensione con cui le quotazioni MPS su Borsa Italiana devono fare i conti sono tre. Da un lato ci sono le richieste di Bluebell Partners che, secondo La Repubblica, vrebbe chiesto la convocazione dell’assemblea degli azionisti della banca, proponendo la nomina di un nuovo consiglio di amministrazione di MPS, mentre dall’altro ci sarebbero le tensioni tra il governo e l’attuale amministratore delegato Marco Morelli. Il vero problema di Banca Monte dei Paschi sono però i numeri e quelli non sono tanto opinabili. Ad oggi il Tesoro ossia lo Stato Italiano perde circa 5,5 miliardi di euro sui 6,9 investiti per il salvataggio pubblico di Banca MPS. Una cifra enorme dovuta al fatto che su Borsa Italiana oggi MPS vale appena 2 miliardi di cui 1,36 riferibili al Tesoro (quota Stato in Monte dei Paschi è pari al 68,24 per cento). Un anno fa il prezzo delle azioni MPS era pari a 4,24 euro mentre il valore attuale arriva a 1,78 euro. Se si considera che il Tesoro ha pagato 6,9 euro nella prima fase di ricapitalizzazione e 8,5 euro nella seconda fase, si può avere un’idea della perdita che lo Stato ha rimediato nel salvare MPS. Con tutto questo le azioni MPS fanno i conti in borsa.
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