Il contesto generale non è dei migliori ma Monte dei Paschi ha intenzione di procedere a vele spiegate con l’operazione di derisking indispensabile per il raffozamento del profilo patrimoniale della banca. Ad annunciare l’attuazione di nuove misure per il derisking è stata la stessa Banca MPS. La prossima tappa del lungo e complesso derisking avrà ad oggetto la cessione “delle grandi posizioni immobiliari che nel corso delle passate gestioni si sono accumulate sui bilanci della banca”. Queste le parole della banca ma in concreto l’operazione di derisking cosa e quali asset andrà a riguardare? Secondo alcune indiscrezioni Monte dei Paschi potrebbe decidere di mettere sul mercato il portafoglio Alpha2 che è formato da una decina di gruppi real estate ed ammonta ad un controvalore complessivo pari a 420 milioni di euro. L’avvio della nuova fase del derisking avrebbe il merito di riportare la visibilità sulle azioni MPS su Borsa Italiana. Monte dei Paschi potrebbe quindi approfittare del calo di interesse verso le banche italiane per incrementare il suo valore. Ovviamente tutto questo ragionamento è puramente teorico almeno per ora. Secondo le indiscrezioni tra le grandi posizioni immobiliari che Monte dei Paschi potrebbe cedere ci sarebbero quelle “di Toti, Pulcini e Fusi oltre a quelle del Cis di Nola“. I tempi dell’eventuale operazioni non sono lunghi. Le offerte definitive, infatti, sono attese per il mese di novembre mentre la chiusura dell’operazione potrebbe esserci entro la fine del 2018 o al massimo entro l’inizio del prossimo anno.
Nella short list dei possibili acquirenti ci sono nomi prestigiosi come Bain Capital, Cerberus e Aurora Recovery Capital in partnership con Farallon. La presenza di molti soggetti interessati a partecipare all’operazione e quindi a comprare da Monte dei Paschi potrebbe essere un ulteriore elemento di visibilità in più per la banca toscana.
Il prezzo delle azioni MPS su Borsa Italiana oggi riparte da 2,084 euro. Nel corso dell’ultimo mese la quotazione Monte dei Paschi ha registrato un ribasso del 2,43 per cento mentre la performance anno su anno della banca è praticamente invariata.
Nelle ultime settimane un rumors su MPS aveva suscitato un forte interesse da parte degli investitori. Si era a lungo parlato di una possibile fusione tra Monte dei Paschi e Banca Carige. Le indiscrezioni, però, sono state smentite e gli stessi analisti, in considerazione di un esame sui conti, avevano ritenuto l’operazione molto difficile da realizzarsi in considerazione della fase molto particolare che le due banche attraversano.
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