Uno strumento concreto per spingere gli italiani a comprare BTP poichè un investimento in titoli di stato italiani è conveniente rispetto ad altre soluzioni. E’ questo l’ambizioso obiettivo che i cosiddetti CIR, acronimo di Conti Individuali di Risparmio, si pongono. I CIR potrebbero essere inseriti all’interno della prossima Legge di Stabilità e diverrebbero l’arma attraverso la quale il governo punta a stringere gli italiani attorno al Paese in modo tale da evitare il peso troppo eccessivo della specupazione.
Teoricamente comprare BTP attraverso i CIR conviene poichè i titoli di stato italiani vengono offerti in forma pressocchè detassata. Poichè sui BTP a zero tasse è stata fatta una certa confusione, credo che sia giusto chiarire la questione e specificare cosa sono i CIR e quali sono le caratteristiche dei Conti Individuali di Risparmio. Ti preciso che si tratta di ipotesi visto che per le informazioni ufficiali sarà necessario attendere la prossima Legge di Stabilità. Due sono le caratteristiche più importanti dei CIR: zero tasse e un credito di imposta del 3,5%. L’ammontare annuo massimo investibile dovrebbe essere compreso tra i 30.000 e i 900.000 euro. Che i CIR per incentivare a comprare BTP siano a zero tasso rappresenta un elemento molto importante. Nessuna tassazione morbida come si era detto precentemente ma assenza completa di tasse: quale migliore incentivo per comprare titoli di stato italiani?
Grande sostenitore dei CIR è stato il leghista Armando Siri secondo il quale questi strumenti permetteranno all’investitore di depositare una somma che successivamente sarà reinvestita dall’intermediario solo ed esclusivamente sui BTP. I benefici e i vantaggi dei CIR, però, hanno anche un costo ossia dei requisiti. I titoli, infatti, dovranno essere mantenuti fino a scadenza. Almeno questo prevederebbe la proposta che dovrebbe poi essere inserita in Legge di Stabilità.
Dal punto di vista macroeconomico, se i CIR sui BTP dovessere essere introdotti, a trarne beneficio sarebbe anche lo spread Btp Bund sui goverantivi italiani. I CIR si andrebbero ad affincare, in chiave competitiva, ai PIR ma anche a tutta una serie di strumenti di investimento più tradizionale come i libretti di risparmio, le polizze vita e tutti quegli altri strumenti che rientrano le risparmio gestito.
L’arrivo dei CIR sui BTP avrebbe un affetto anche su Borsa Italiana. In questo caso è ipotizzabile una maggiore concorrenza su tutte quelle società che operano nel segmento del risparmio gestito. A risentire dell’arrivo dei CIR quindi potrebbero essere le quotazioni di Poste Italiane, Anima Holding e Finecobank. Insomma le nuove forme di incentivo per comprare titoli italiani avrebbero non poche conseguenze su molti ambiti.
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