Annunciato crollo di Tenaris su Borsa Italiana oggi. Come avevano percepito tutti quei traders che all’opening bell si sono presentati con posizioni short su Tenaris, le quotazioni della società attiva nella produzione e nella fornitura a livello globale di tubi e servizi per l’esplorazione e la produzione di petrolio e gas, hanno registrato un forte ribasso. Le azioni Tenaris sono oggi le peggiori sul Ftse Mib. Come si può vedere dai grafici in tempo reale, il valore del titolo segna un ribasso del 2,4 per cento a quota 14,67 euro. Nel corso della seduta le quotazioni hanno raggiunto un minimo intraday a 14,27 euro e un massimo intraday a 14,74 euro. La corsa a vendere azioni Tenaris ha avuto impatto anche sulle performance di lungo termine. Il ribasso che il titolo ha registrato nel corso dell’ultimo mese (30 luglio-30 agosto) è infatti salito al 5,7 per cento pur in un contesto che vece una buona performance su base annua (+32,5 per cento la variazione anno su anno).
Il crollo di Tenaris su Borsa Italiana oggi ha motivi ben precisi che suggeriscono prudenza alla tradizionale propensione dei mercati a comprare a prezzi bassi sempre e comunque senza tenere conto di elementi fondamentali. Il crollo di Tenaris non centra assolutamente nulla con l’andamento del prezzo del petrolio che, anzi, segna oggi un leggero rialzo dopo la pubblicazione degli ultimi dati settimanali sulle scorte di petrolio. Non è un caso che un altro titolo legato all’andamento del prezzo del petrolio, ossia Saipem, sia uno dei migliori sul ftse Mib. Le ragioni alle base del tracollo di Tenaris, quindi, non sono generali ma sono invece specifiche.
Perchè Tenaris crolla in borsa? Le forti vendite sono frutto dell’allegerimento delle tensioni commerciali tra Usa e Corea del Nord. Il Presidente Donald Trump appena ieri ha confermato le tariffe del 25 e del 10 per cento sulle importazioni di acciaio e alluminio da tutti i paesi ad eccezione di Brasile, Argentina e Corea del Sud. Questi tre stati potranno richiedere la sospensione dai dazi su prodotti specifici. Ma cosa centra tutto questo con Tenaris? La Corea del Sud è il primo importatore negli Stati Uniti di tubi OCTG. Seul nei mesi scorsi aveva negoziato una riduzione dell’export di acciaio in Usa a 2,7 milioni di tonnellate all’anno in cambio dell’esenzione dall’entrata in vigore delle tariffe citate. Questo meccanismo aveva determinato un aumento dei prezzi che si era poi riflesso nei conti del secondo trimestre di Tenaris in un incremento dell’81,5 per cento dell’Ebitda salito a 363 milioni. Alla luce dell’alleggerimento delle restrizioni, i prezzi nel futuro potrebbero scendere se venisse approvata l’esenzione per gli OCTG che, comunque, non è scontata. Accanto al ruolo negativo giocato dalla Corea del Sud, il crollo delle azioni Tenaris è anche causato dal veloce aggravarsi della crisi in Argentina, paese in cui la società italiana è presente da tempo. A causa del crollo del Peso nel cambio con il Dollaro, il governo di Buenos Aires ha chiesto al Fondo Monetario Internazionale di anticipare la concessione del prestito da 50 miliardi oggetto di accordo nei mesi scorsi.
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