Il sell-off che ha travolto come un ciclone il titolo Atlantia ha determinato un profondo assottigliamento della capitalizzazione della società che controlla Autostrade per l’Italia. Atlantia su Borsa Italiana oggi riparte da 18,3 euro, il 22% in meno rispetto alla chiusura di martedì a sua volta caratterizzata da un ribasso di 5 punti percentuali concretizzatosi subito dopo l’arrivo dei primi lanci di agenzia sul crollo del Ponte Morandi di Genova. Il tracollo di Atlantia sul Ftse Mib potrebbe non essere ancora finito e molto (se non tutto) dipenderà dall’evoluzione del contrastato (aspro) che è in corso tra esponenti del governo e la stessa società. Più che all’analisi tecnica, quindi, sono le notizie e le indiscrezioni ad avere in questa fase un impatto decisivo sull’andamento del titolo Atlantia. Stabilire se conviene comprare o è meglio vendere ancora le azioni Atlantia dipende quindi da quella che sarà la posizione ufficiale del governo in merito alla minaccia di ritirare la concessione ad Autostrade per l’Italia che è stata avanzata, a caldo, da Di Maio e da Salvini. E’ questo il grande catalizzatore che influenzarà anche oggi il titolo Atlantia su Borsa Italiana.
Il grafico relativo all’andamento del prezzo delle azioni nella seduta di ieri offre, sotto questo punto di vista, una serie di spunti interessanti. Pur nella sua drammaticità, il crollo di Atlantia non è stato “uniforme”. Nel corso della prima parte della seduta, con un’ora di ritardo rispetto all’opening bell vista e considerata la difficoltà di fare prezzo, Atlantia è andata in ribasso del 25% circa. Nel primo pomeriggio, però, non appena Bloomberg, citando fonti del Ministero dei Trasporti, ha sgonfiato la minaccia di revoca in toto della concessione per Autostrade per l’Italia, il crollo di Atlantia si è arginato e ridotto al 17%. Nella parte finale della seduta, per finire, le vendite sono tornate pungenti a Atlantia ha chiuso con un calo del 22%. Il senso di questa performance è chiaro: se Atlantia recuperarà in borsa sarà perchè la minaccia di revoca della concessione avanzata da Salvini e Di Maio resterà lettera morta essendo, giuridicamente, inattuabile. Più probabile, sempre in base alle indiscrezioni da fonti interne, è che si vada verso un maxi multa e obbligo ad eseguire immediatamente i lavori di ripristino.
Fin qui l’analisi fondamentale. Guardando però i fondamentali la conclusione cui si arriva è più immediata: comprare azioni Atlantia ai prezzi attuali è conveniente. E’ questo ciò che si evince dal cosiddetto metodo dei multipli, uno strumento operativo molto utile per individuare i titoli da comprare e detenere in portafoglio.
Considerando il multiplo Price/Earnings vale a dire il rapporto tra il prezzo di Borsa e gli utili per azione, si evince come dopo il crollo di Atlantia le azioni passino di mano a 12,05 volte gli utili attesi dagli analisti da oggi a fine anno. Ebbene, nonostante il vero e priprio tracollo delle ultime due sedute, il valore è ancora superiore a quello medio dei 40 titoli che compongono il Ftse Mib.
Altro fattore da considerare è quello relativo ai dividendi. Atlantia, e per sua natura non poteva probabilmente fare altrimenti, ha da sempre garantito cedole molto redditize. Negli ultimi 10 anni, il dividendo Atlantia è balzato dai 71 centesimi per azione staccati nel 2008 agli 1,22 euro dell’esercizio 2017. Nonostante il crollo del titolo, il rendimento per chi decide di comprare agli attuali valori di mercato è pari al 6,66%. I multipli, quindi, dicono che comprare azioni Atlantia conviene. Ma, in considerazione di quanto precedentemente esposto, il destino di Atlantia è oramai deciso altrove.
Di questo passaggio se ne sono accorti gli analisti di Standard and Poor’s che hanno deciso di mettere sotto osservazione il rating di Atlantia per un possile downgrade.
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