Unicredit, uno dei principali istituti di credito italiani ed europei, ha smesso di utilizzare Facebook per le proprie campagne promozionali, sostenendo che il gigante dei media non ha agito in modo etico, con una mossa che altre grandi società hanno minacciato di fare.
L’amministratore delegato Jean Pierre Mustier ha dichiarato che il gruppo finanziario italiano non avrà alcun rapporto commerciale con Facebook, visto che il media non ha agito correttamente. Mustier si riferiva ad attività commerciali condotte dall’istituto – tra cui campagne pubblicitarie e di marketing – e che banca ha attualmente una serie di account Facebook, che vengono regolarmente aggiornati e che non dovrebbero essere interessati da questa decisione. Una portavoce di Facebook ha per il momento rifiutato di commentare.
Facebook, unitamente alle società tecnologiche statunitensi tra cui Alphabet Inc. e Twitter Inc., è stata (ed è) sotto tiro per non aver condotto un pieno monitoraggio degli annunci pubblicitari. Tuttavia, se molte aziende hanno minacciato di ritirare le proprie attività di inserzione su Facebook, in realtà pochi operatori si sono attivamente mossi in questo senso. Commerzbank AG ha ad esempio rimosso la pubblicità su Facebook a marzo, per poi riprendere un mese dopo, in seguito a delle discussioni – ritenute soddisfacenti – con la società di social media.
Alla fine di luglio, le azioni di Facebook sono scese di oltre il 20% dopo che le entrate del secondo trimestre hanno mostrato i primi segni di disincanto degli utenti, in seguito agli scandali pubblici sulla privacy e sui contenuti. L’azienda è stata oggetto di gravi critiche a seguito delle rivelazioni secondo le quali le informazioni personali su oltre 87 milioni di utenti sono finite nelle mani di Cambridge Analytica, una società di consulenza politica che ha lavorato alla campagna presidenziale di Donald Trump. Mozilla Corp., che sviluppa il browser web Firefox, ha detto che a marzo avrebbe interrotto la pubblicazione degli annunci su Facebook. Tuttavia, le entrate di Facebook, alimentate dalle vendite di pubblicità sui dispositivi mobili, sono aumentate del 42% a $ 13,2 miliardi nel secondo trimestre.
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