La semestrale di Eni non  ha deluso le attese né per quello che riguarda i conti del primo semestre nè per quanto concerne le decisioni sul dividendo. L’acconto sul dividendo Eni 2018 (con saldo che verrà poi staccato nel 2019) sarà pari a 0,42 euro a meno che non ci sia a settembre una delibera diversa da parte del consiglio di amministrazione. La possibilità che questo scenario si verifichi è molto bassa e quindi è altamente probabile che l’acconto dividendo Eni 2018 sarà effettivamente pari a 0,42 euro.

Nel secondo trimestre, come già nel primo, Eni ha proseguito nel trend di forte miglioramento della redditività che aumenta del 152% a fronte di una crescita del Brent in euro del 38%, trainata dalla performance del business E&P che ha più che triplicato il suo contributo“, ha affermato Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, commentando la trimestrale della società ossia i conti del secondo trimestre. Il periodo aprile giugno 2018 si è chiuso per Eni con ricavi che sono saliti del 16% da 15,64 miliardi a 18,14 miliardi di euro grazie anche all’andamento della produzione di idrocarburi del secondo trimestre 2018 che è stata di 1,86 milioni di boe/giorno con una crescita del 5% rispetto al pari periodo esercizio 2017. Anche l’utile operativo adjusted delle continuing operations ha registrato un balzo a 2,54 miliardi di euro contro gli 1,02 miliardi ottenuti nel secondo trimestre 2017. La trimestrale Eni è stata caratterizzata da un risultato netto di competenza degli azionisti che è cresciuto a 1,25 miliardi di euro, rispetto ai 18 milioni contabilizzato un anno fa.

A livello semestrale, invece, Eni ha chiuso il periodo gennaio giugno con ricavi per 36,07 miliardi di euro, in aumento del 7,1% rispetto ai 33,69 miliardi ottenuti nei primi sei mesi del 2017. L’utile operativo adjusted delle continuing operations semestrali di Eni è stato pari a 4,94 miliardi di euro con un aumento del 73,3% rispetto ai 2,85 miliardi del primo semestre 2017 mentre il risultato netto di competenza degli azionisti Eni ha messo in evidenza una forte progressione a 2,2 miliardi di euro, rispetto ai 983 milioni contabilizzati nei primi sei mesi del 2017. 

Altro parametro da tenere in debita considerazione per capire come valutare la semestrale di Eni in vista di un posizionamento sulle azioni è il debito. Alla fine di giugno l’indebitamento finanziario netto di Eni era sceso a 9,9 miliardi di euro, dai 10,92 miliardi di inizio anno. Inoltre nel primo semestre le attività operative dela società hanno generato un flusso di cassa di 5,22 miliardi di euro, che si ridetermina in 5,54 miliardi prima della variazione del capitale circolante.

Il prezzo delle azioni Eni su Borsa Italiana oggi (Ftse Mib) parte da 16,23 euro. 

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