Su Borsa Italiana oggi va di scena il tentativo di recupero di FCA. Mantre è in corso la scrittura di questo articolo, il prezzo delle azioni Fiat Chrysler Automobiles segna un rialzo dell’1,9% riportandosi in area 16,3 euro. Il rialzo di FCA consente alla quotazione di allontanarsi da quei 15,99 euro che erano stati raggiunti al termine della prima di Ottava a Piazza Affari. Ieri, infatti, la quotazione FCA aveva registrando una pesante contrazione in scia all’andamento negativo di tutto il settore automotive europeo. Il crollo di Fiat Chrysler Automobiles era stato uno dei tanti effetti della guerra commerciale oramai da tempo in corso tra Usa e Cina, da un lato, e tra Usa e Unione Europea dell’altro. A scatenare le vendite sul settore auto in borsa erano state, in particolare, le dichiarazioni rilasciate lo scorso venerdì dal presidente americano Trump. Il capo di Stato americano aveva rivelato la sua intenzione di introdurre dazi del 20% sulle importazioni di veicoli dall’Europa. Tali parole sono state sufficienti a far crollare le azioni del settore europee del settore auto con gli investitori spaventati dall’eventualità che ai dazi americani possano corrispondere analoghe contromisure da parte di Bruxelles.

Il contesto in cui è maturato il crollo della quotazione FCA è appunto questo. Dal punto di vista operativo adesso si tratta di capire se ci sia o meno lo spazio per un ritorno degli acquisti su Fiat Chrysler. L’ultimo mese non è stato affatto semplici per il Lingotto. La performance della quotazione FCA, infatti, è stata negativa per il 13% in un contesto più ampio che vede il titolo restare comunque in positivo su base annua (la prestazione di FCA nell’ultimo anno ha segnato un rialzo del 68%). Dal punto di vista tecnico, il prezzo delle azioni FCA si è allontanato e tanto dai 19 euro raggiunti alla fine del mese di maggio. Nel breve termine la quotazione Fiat Chrysler è crollata dai 17,6 euro del 15 giugno (quindi appena 10 giorni orsono) ai livelli attuali. Chi ha deciso di continuare a scommettere su un apprezzamento continuo di FCA anche oltre i massimi raggiunti a gennaio (20,20 euro) non sarà rimasto soddisfatto. Eppure, nonostante l’ovvietà di questo fatto, è bene anche considerare alcuni elementi poco trattati. Il più importante tra tutti riguarda il fatto che l’impatto di una eventuale guerra dei dazi sulle auto tra Stati Uniti e Europa sarebbe molto limitato su FCA. Gli analisti sono infatti concordi nel ritenere che tra le case automobilistiche europee, quella che avrebbe meno effetti negativi sarebbe proprio FCA. Questo significa che, in caso di guerra commerciale allargata anche alle auto, Fiat Chrysler, sarebbe una buona occasione per fare trading. 

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