Non appena ieri sera è stata confermata la lista dei ministri del governo Lega 5 Stelle, la nomina del professor Giovanni Tria al ministero dell’Economia, già ipotizzata nel pomeriggio, è diventata ufficiale. Forse a causa di quello che era avvenuto nelle ultime settimane, immediatamente molti italiani hanno iniziato a cercare informazioni su quello che fossero le posizioni di Tria in merito ad Euro e, più in generale, Unione Europea. Quello che è avvenuto è stato quasi inevitabile in considerazione del caso Savona. Il primo nome fatto da Salvini e Di Maio al presidente della Repubblica per la nomina a ministro dell’Economia era stato infatti rigettato dal Capo dello Stato proprio per la sue posizioni anti Euro

Se Savona, almeno apparentemente non aveva mai nascosto le sue aperture a una possibile uscita dall’Euro, quale è la posizione sulla Moneta Unica di Tria? L’argomento è spinoso anche perchè dire se il nuovo ministro dell’Economia Tria è a favore o contro l’Euro non lo si può certamente dire limitandosi a guardare a quelle che sono state le sue affermazioni passate.

Premesso questo è comunque possibile ipotizzare quello che pensa Tria su Euro ed Eurozona. La prima considerazione che si può fare è che sull’Euro Tria non la pensa in modo così diverso da professor Savona. Al tempo stesso, però, non si può assolutamente dire che Tria e il professor Savona sull’Euro abbiano idee uguali. ‘ ovvio che Tria non è assolutamente favorevole all’uscita dall’Italia dall’Euro. Questo significa che Tria è si critico nei riguardi dell’area Euro ma fa anche parte di quella vasta schiera di studiosi che ritengono che sia la Germania il vero problema all’Euro. All’Italia, ha affermato il nuovo ministro dell’Economia Tria, semplicemente oggi non conviene uscire dall’Euro. A lasciar l’Euro dovrebbe essere la Germania in considerazione del suo surplus commerciale poco compatibile con il regime di cambi fissi dell’area Euro. In un suo articolo Tria affermava: “Se un Paese come la Germania mantiene per anni un surplus tra il 6 e l’8% del Pil senza che la sua valuta si apprezzi rispetto a quella di Paesi in deficit, significa che questo strumento di riequilibrio economico di mercato è stato eliminato, e non che si è eliminata una policy sbagliata. Sostanzialmente questa è la situazione all’interno dell’Eurozona“.

Da queste parole si deduce un ben preciso indirizzo. Tria è per l’Italia nell’Euro ma questo non significa che l’Italia deve accettare passivamente la situazione in atto. 

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