La seduta della rinascita di Borsa Italiana coincide con quella negativa di Fiat Chrysler Automobiles. Nel giorno del rilancio del Ftse Mib, dopo le ultime tensioni causate dall’andamento dello spread Btp/Bund, il prezzo delle azioni FCA subisce un ribasso molto consistente. Mentre scriviamo le FCA sono le peggiori azioni sul Ftse Mib con un calo dell’1,92% su quota 18,76 euro. Dal grafico giornaliero relativo all’andamento del titolo FCA si deduce che il minimo intraday è stato raggiunto su quota 18,75 euro. Il calo rispetto alle quotazioni emerse al termine della terza di Ottava ha portato il valore delle azioni FCA sotto i 19 euro. Dal punto di vista analitico la flessione non è un dramma. FCA, infatti, era abbondantemente sotto quota 19 euro nella seduta dello scorso 18 maggio quando il prezzo delle azioni era sceso fino a 18,85 euro. Inoltre il calo di Fiat Chrysler su Borsa Italiana oggi era prevedibile in considerazione del quadro analitico emerso alla fine della chiusura di ieri. Il fatto che la quotazione FCA ieri sia scesa fino a quota 18.9740 euro, al di sotto del minimo della seduta precedente, aveva suggerito una possibile evoluzione ribassista che poi effettivamente si è verificata oggi. Sempre al termine della seduta di ieri i volumi scambiati su FCA erano risultati inferiori sia alla seduta precedente e sia alla media settimanale, dando l’impressione di una partecipazione decrescente da parte degli operatori.
Il ribasso del titolo FCA su Borsa Italiana oggi determina un allargamento della performance negativa registrata su base mensile. La quotazione Fiat Chrysler Automobiles, infatti, ha perso rispetto a un mese fa, il 4,67%.
Il forte ribasso del prezzo delle azioni del Lingotto non è una “mosca bianca”. Tutte le azioni del comparto automotive Europa, infatti, sono in calo. L’indice di settore Stoxx Automobiles & Parts registra un ribasso del 2% e il segno negativo del prezzo delle azioni FCA è in linea con quello delle azioni Volkswagen e Bmw, entrambe in calo del 2% circa sull’indice azionario della borsa di Francoforte. Male anche per le azioni fracesi del settore auto con Renault che perde l’1,2%.
Variazioni negative così diffuse tra le azioni del settore auto non rappresentano ovviamente una casualità ma sono invece un effetto diretto e immediato delle indiscrezioni circa la possibile introduzione di dazi da parte degli Usa sulle importazioni di auto. Ad oggi non c’è nulla di concreto su questo scenario ma il rischio che si possa andare verso dazi anche alle auto, dopo il caso di acciaio e alluminio, viene ritenuto molto alto. Appena ieri dall’ufficio del presidente americano Trump è arrivato l’ordine di eseguire una dettagliata indagine sull’importazione di auto in Usa. Obiettivo dello studio è quello di verificare se l’import di auto danneggi quelli che sono gli interessi nazionali americani. L’avvio dell’inchiesta lascia presagire la possibile introduzione di dazi in futuro. Proprio per questo motivo è da ritenersi molto probabile che tutto il settore automotive europeo resti sotto pressione almeno fino a quando non dovessero esserci novità dagli Usa. Di conseguenza, considerando anche la performance molto forte dell’ultimo anno, è probabile che le azioni FCA vadano incontro ad un ribasso nel medio termine. Variabile da considerare nell’elaborazione di una strategia trading su FCA è la prossima presentazione del piano industriale Fiat Chrysler Automobiles.
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