Iren ha diramato al propria prima trimestrale 2018, con risultati solidi che sono stati complessivamente in linea con il consenso. L’EBITDA del primo trimestre si è infatti concluso con un incremento dell’1,8% a / a 269 milioni di euro (lievemente inferiore al consenso di Bloomberg, pari a 270 milioni di euro), con performance guidata dalla divisione “generazione e teleriscaldamento” (+ 3% a / a), nonostante una normalizzazione dello scenario delle materie prime rispetto ad un ambiente molto positivo in nel primo trimestre 2017.
Di contro, la divisione Mercato perde l’8% su base annua, con un risultato che per Iren è stato influenzato dall’utilizzo, nello scorso anno, di gas immagazzinato; Iren si aspetta tuttavia che i risultati divisionali del 2018 siano in linea con il 2017. In calo anche la divisione sui rifiuti, in flessione del 2% a / a, principalmente a causa dei maggiori costi delle attività di raccolta iniziale, che non erano ancora stati inclusi, e uno scenario elettrico più povero; anche per questa divisione, Iren si aspetta risultati per l’intero anno in linea con il 2017.
Complessivamente, l’EBIT del primo trimestre 2018 è stato di 177 milioni di euro (+ 1,7% a / a), influenzato dall’aumento del D & A (+ 8% su anno), a causa di un più ampio perimetro di consolidamento, parzialmente compensato da minori accantonamenti. L’utile netto è aumentato a 110 milioni di euro (+ 2% su base annua), sospinto da minori oneri finanziari netti (-9% su base annua) e da minori costi fiscali.
Il debito netto e la leva finanziaria sono migliorati. Nel primo trimestre 2018, la posizione finanziaria netta si è leggermente sviluppata in senso positivo, a 2.315 milioni di euro, in calo di 57 milioni di euro rispetto alla fine del 2017. Nel primo trimestre 2018, l’assorbimento del capitale circolante era in parte di 68 milioni di euro a causa di alcuni effetti stagionali. Il rapporto debito netto / EBITDA è migliorato a 2,8 volte da 2.9x a fine 2017. Alla fine di marzo, il 16,92% del debito lordo di Iren era a tasso fisso (o coperto con swap), con un costo medio del debito del 2,9% (era del 3,1% nel 2017).
Per quanto concerne infine le linee guida per il 2018, Iren ha fornito indicazioni sull’EBITDA per l’intero anno di circa 870 – 880 milioni di euro (820 milioni di euro nel 2017) a seguito delle aspettative di un contributo organico di 850 – 860 milioni di euro più un contributo di 20 milioni da Acam (consolidato a partire dal secondo trimestre 2018). Inoltre, Iren ha stimato un indebitamento netto inferiore a 2,5 miliardi di euro, con un rapporto debito netto / EBITDA di 2,8 – 2,9x.
Si tratta di dati pienamente in linea con l’attuale consenso Bloomberg, che parla di un indebitamento netto di 2.457 milioni di euro e di un EBITDA a 879-880 milioni, con un rapporto indebitamento netto implicito / EBITDA di 2,8 volte.
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