Gli analisti di Mediobanca hanno confermato il rating outperform su Eni. Per gli esperti, le azioni Eni potrebbero quindi fare meglio delle altre azioni del comparto oil. Nell’ambito di una strategia trading che prende in considerazione l’inserimento di titolo oil, le azioni Eni dovrebbero quindi essere tenute in debita considerazione. Il motivo per cui Eni potrebbe fare meglio del settore di riferimento su Borsa Italiana è riassumibile con questa espressione: il Cane a Sei Zampe vanta le riserve di petrolio in assoluto più redditizie. Ulteriore punto di forza di Eni è è la presenza di un flusso di cassa per barile decisamente più alto di quello dei principali competitor. In particolare Mediobanca ritiene che il flusso di cassa per barile di Eni sia superiore di quasi un terzo rispetto a quello dei grandi gruppi americani. 

Come la stessa società ha rivelato nel suo Annual Report on Form 20 F 2017, il flusso di cassa non attualizzato delle riserve 1P di Eni nel 2017 ha registrato un aumento di circa il 30% saldno da 9,1 dollari per boe del 2016 agli 11,9 dollari per boe dello scorso anno. Mediobanca mostra di apprezzare molto questa performance in quanto il valore medio dei competitor americani arriva a stenti a 8,8 dollari per boe. Secondo gli esperti di Piazzetta Cuccia il forte miglioramento che Eni ha registrato per quello che riguarda questo parametro è dovuta sia all’aumento della quotazione petrolio che al taglio del 15% della spesa per investimenti per barile.  

L’analisi di Mediobanca su Eni punta a un net present value per barile per Eni di 6,4 dollari al barile. Tra i majors oil, affemano gli esperti, “questo livello è secondo solo a Chevron che ha una percentuale più alta di riserve di petrolio rispetto a Eni“. Il report di Piazzetta Cuccia prosegue poi affermando che “questo rimane un pilastro fondamentale di questo caso di investimento. A nostro avviso, questo insieme a un solido track record nell’esplorazione e a un ratio di sostituzione delle riserve di oltre il 130% negli ultimi cinque anni rende quest’azione un must per gli investitori a lungo termine che desiderano un’esposizione alla ripresa dei prezzi del petrolio“.

Grande catalizzatore in grado di determinare l’apprezzamento delle azioni Eni è ovviamente il prezzo del petrolio. Secondo Piazzetta Cuccia le quotazioni del petrolio nel lungo termine potrebbero salire fino a una media di 65 dollari al barile. Questa previsione sul greggio sembra essere confermata dalle ultime indicazioni sull’andamento della quotazione del petrolio. La dinamica positiva del prezzo del petrolio potrebbe portare Eni a recuperare utili e flusso di cassa e ad aumentare il dividendo di un buon 15% entro il 2020. Proprio le previsioni su un ulteriore incremento della cedola, e quindi del rendimento delle azioni, potrebbe fungere da ulteriore elemento di visibilità sul titolo. L’analisi di Mediobanca sulle prospettive delle azioni Eni si conclude in questo modo: “sulla base dei nostri numeri, il titolo Eni scambia a 4,3 volte il multiplo enterprise value/ebitda 2018 che equivale a uno sconto del 20% rispetto al resto del settore. Dal momento che il nostro prezzo obiettivo di 21 euro implica un potenziale rialzo del 40%, confermiamo il nostro rating outperform su Eni“.

Dietro questa formula usata dagli esperti c’è la promozione a pieni voti del titolo. Le azioni Eni sono da comprare se si ha intenzione di inserire in portafoglio titoli oil magari perchè attratti dal positivo andamento del prezzo del petrolio. Mentre scriviamo il prezzo delle azioni Eni su Borsa Italiana segna un rialzo dello 0,4% a quota 15,19 euro. Dal punto di vista grafico, la performance di Eni su base mensile è decisamente positiva con un balzo dell’11%. 

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