In un recente approfondimento Bloomberg ha espresso un commento positivo sull’avvenuto collocamento dei bad loans in bilancio di UniCredit, tanto da ricordare come l’amministratore delegato della banca, Jean Pierre Mustier, potrebbe presto cogliere i benefici di quella che è stata la più grande cessione di crediti inesigibili nella storia italiana.
All’inizio di quest’anno, Unicredit ha infatti portato a termine 14 mesi di trattative per chiudere la vendita di 17,7 miliardi di euro di prestiti inesigibili ad alcuni investitori, e sarebbe ora pronto a condurre l’istituto in una nuova fase di sviluppo: la transazione ha infatti evidentemente rafforzato la fiducia nei confronti del settore, e l’operazione Unicredit ha avuto il contemporaneo beneficio di spingere i prezzi delle azioni e tutto il settore a “ripulire” i bilanci.
Quanto ha fatto Unicredit è dunque un’operazione “pioniera” nel mercato italiano – ha dichiarato a Bloomberg Massimo Famularo di Frontis NPL, affermano poi che “la transazione ha inviato il messaggio giusto al settore bancario italiano”.
La cessione dei bad loans di Unicredit è avvenuta mentre le banche italiane stavano soffrendo la pressione di oltre 300 miliardi di euro di debito in sofferenza accumulato durante la più profonda recessione dal dopoguerra. Una recessione che ha indotto il governo ha intervenire in un sostanziale salvataggio di alcuni istituti in difficoltà.
Ora, quello che ha mostrato Unicredit per Bloomberg è stato che finalmente si è preso sul serio il problema dei crediti inesigibili, aumentando di conseguenza l’attrattività del settore per gli investitori. E così, integra il media, mentre il recente risultato elettorale di possibile ingovernabilità del Paese ha in qualche modo offuscato le prospettive economiche, le azioni bancarie italiane sono comunque in grado di festeggiare un incremento di valore del 50% da dicembre 2016, facendo impallidire i guadagni del 14% del benchmark STOXX Europe 600 Banks Price Index. Le azioni di Unicredit sono salite del 66% nello stesso periodo.
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