Si annuncia grande interesse per le azioni Creval su Borsa Italiana oggi. Il Credito Valtellinese ieri sera, dopo la chiusura di Piazza Affari, ha pubblicato un nota contenente i risultati provvisori dell’aumento di capitale da 700 milioni di euro che si è chiuso appunto ieri. Stando a quanto comunicato dalla stessa banca della Valtellina, l’offerta in opzione dell’aumento di capitale da 700 milioni di euro si è chiusa con una raccolta pari 581,6 milioni di euro ossia l’83% delle adesioni. Guardando a questi numeri si può affermare che l’aumento di capitale di Creval si è chiuso positivamente. Parlare ad oggi di successo può sembrare eccessivo ma l’esito positivo dell’operazione va comunque messo in risalto anche perchè, considerando le dimensioni della ricapitalizzazione e la fase storica molto particolare in cui essa è avvenuta, la riuscita non era affatto scontata. Non è un mistero che nelle sedute di Borsa Italiana a ridosso dell’avvio dell’aumento di capitale di Creval, molti analisti avevano avanzato forti dubbi sulla riuscita della ricapitalizzazione.
Ma cosa avverrà adesso? Il regolamento dell’aumento di capitale di Credito Valtellinese prevede che i diritti di opzione non esercitati vengano offerti su Borsa Italiana dal Creval nelle sedute del 13, 14, 15, 16 e 19 marzo, salvo chiusura anticipata dell’offerta in caso di vendita integrale. Ad ogni modo, per regolamento, la sottoscrizione delle nuove azioni Creval dovrà avvenire entro il 20 marzo. Se al termine dell’asta dell’inoptato dovessero esserci azioni non sottoscritte, esse verrebbero rilevate da Algebris, Credito Fondiario e Dorotheum, per un impegno complessivo massimo di 55 milioni, in forza degli accordi di sub-garanzia di prima allocazione siglati con le banche del consorzio di garanzia. Se anche dopo questa sottoscrizione ci dovessero essere altre azioni non sottoscritte, allora ad intervenire nell’aumento di capitale del Credito Valtelliense sarebbere il consorzio di garanzia guidato da Mediobanca e composto da Santander, Barclays, Citi, Credit Suisse, Commerzbank, Socgen, Banca Akros, Equita, Kbw e MainFirst. Ad ogni modo al Credito Valtellinese sarebbe assicurato l’incasso di tutti i 700 milioni di euro dell’aumento di capitale.
Questa somma servirà alla banca della Valtellina per dimezzare, entro la fine dell’anno, al 10,6% l’incidenza dei crediti deteriorati lordi sul totale dei crediti, con coperture elevate al 50,3% e l’uscita di 2,2 miliardi di bad loans. Il piano strategico di Creval punta alla realizzazione di un utile di 73 milioni già alla fine dell’anno in corso. Più nel lungo termine, l’obiettivo del Credito Valtellinese è tornare al dividendo nel 2019 e realizzare un utile pari a 150 milioni nel 2020. Si tratta, ma questo è noto da sempre, di una serie di traguardi ambiziosi che potranno essere raggiunti solo se l’aumento di capitale da 700 milioni dovesse riuscire perfettamente. I risultati provvisori comunicati ieri sera sembrano essere di buon auspicio. Adesso si tratta di capire come il mercato reagità a queste prime indicazioni. Il prezzo delle azioni Creval su Borsa Italiana oggi salirà? Se ciò dovesse avvenire, sarebbe un segnale molto importante per il Credito Valtellinese.
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