Nessun recupero, ma anzi un nuovo crollo, per la quotazione del Credito Valtellinese dopo i forti ribassi delle ultime sedute. Il prezzo delle azioni Creval oggi segna un ulteriore calo del 3,35% che si traduce in un ennesimo allontanamento da quota 10 euro. Mentre scriviamo il prezzo del titolo Credito Valtellinese si muove in area 9,24 euro. Andando a guardare al grafico relativo all’andamento della quotazione Creval si può notare come non solo non sembra esserci all’orizzonte alcun ritorno in area 10 euro ma addirittura adesso il rischio è che il valore delle azioni perda anche il contattato con i 9 euro. 

Il nuovo crollo di Creval oggi vuole dire anche altro per la banca della Valtellina. Con un trend ribassista oramai consolidato, infatti, il rischio è che il prezzo delle azioni della società possa addittura aggiornare i suoi minimi storici. La quotazione a 8,6 euro raggiunta a metà novembre, quando per la prima volta si iniziò a parlare di un inevitabile aumento di capitale, è uno spettro che inizia a far paura agli investitori. La tendenza che il mercato esprime sembra essere quella di un inevitabile deprezzamento. Non è quindi un caso se molti analisti parlino non di semplice crollo di Creval oggi ma di corsa vendere le azioni Credito Valtellinese prima che esse valgano sempre di meno. 

In una situazione di questo tipo riuscire a trovare degli appigli che possano spingere invece a comprare Creval (o a investire in azioni Credito Valtellinese attraverso gli strumenti derivati come il tradind di CFD) è francamente quasi impossibile. 

Il valore delle azioni della banca valtellinese è infatti calato del 70% su base annua mentre nell’ultimo mese il prezzo del titolo ha perso il 30%. Tutti corrono a vendere le azioni prima che abbia inizio l’aumento di capitale di Creval. Eppure alcuni motivi che secondo lo scrivente potrebbero fornire uno stimolo a guardare al Credito Valtellinese con meno pessimismo non mancano. Secondo alcune indiscrezioni di stampa, la banca della Valtellina potrebbe anche realizzare entro il mese di giugno quella cessione di 2,1 miliardi di crediti deteriorati che era stata fissata dal piano industriale. Il pacchetto di NPL sarebbe finito nel mirino di diversi operatori, tra cui il fondo Algebris. Il piano strategico 2018/20 della banca prevde che dei suddetti 2,1 miliardi di NPL 1,6 miliardi vengano dismessi entro il primo semestre 2018 attraverso il ricorso alle garanzie pubbliche (Gacs) mentre i restanti 500 milioni di NPL dovrebbero essere “ceduti pro-soluto al termine di un processo competitivo nella seconda parte del 2018”. 

Se davvero le indiscrezioni dovessero essere confermate e quindi Creval dovesse riuscire ad accellerare sulla questione NPL, per la banca sarebbe una buona notizia potenzialmente in grado di far ripartire il prezzo delle azioni. La cessione dei crediti problematici è connessa in modo diretto all’aumento di capitale da 700 milioni di euro che la banca è chiamata ad affrontare per rafforzare il suo patrimonio. Le risorse che Creval riuscirà ad ottenere tramite la ricapitalizazione serviranno proprio a dare fronte ai potenziali impatti negativi derivanti dalla dismissione dei crediti deteriorati. Un meccamismo complesso, quindi, che appende il titolo Creval ad un filo. Dopo il crollo di oggi, la quotazione Creval potrebbe restare sulle spine a lungo. Investire in azioni Credito Valtellinese, quindi, resta rischiso. 

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