A causa delle tensioni geopolitiche il prezzo del petrolio è tornato a crescere. Questa mattina il Wti con consegna a maggio scambia a 85,33 dollari al barile mentre il Brent con consegna a giugno quota a 90,11 dollari al barile. In entrambi i casi c’è una leggera flessione rispetto alla scorsa settimana fermo restano che le quotazioni continuano a restare su livelli alti. Decisamente bullish sono anche le previsioni sul prezzo del greggio. Nei prossimi mesi la maggior parte degli analisti vede un rialzo del valore dell’oro nero.
In questo contesto quali sono le azioni su cui investire in borsa? Inutile dire che stiamo parlando di titoli del settore petrolifero i primi ad essere interessati da un rialzo dei rispettivi valori in caso di aumento del prezzo del greggio.
A fare il punto sulle azioni petrolifere da mettere in portafoglio per cavalcare un possibile ulteriore aumento della quotazione petrolio sono stati gli analisti di Equita che hanno incentrato la loro analisi sui titoli di Borsa Italiana. Parliamo quindi di azioni italiane su cui investire in un contesto di aumento dei prezzi petroliferi.
Prezzo petrolio tra rischio geopolitico e stile sulla domanda 2024
In questa fase il più importante catalizzatore per il prezzo del petrolio è rappresentato dal rischio geopolitico. I timori per una escalation militare tra Iran e Israele sono il catalizzatore preponderante delle quotazioni petrolifere. Un eventuale conflitto aperto tra le parti avrebbe come conseguenza lo stop ad una quota molto consistente delle forniture internazionali. Il crollo dell’offerta avrebbe come conseguenza diretta il rally del greggio. Uno scenario che potrebbe addirittura spingere il prezzo del petrolio a 100 dollari al barile.
Secondo un recente report degli analisti di Anz Research, il rischio geopolitico continua ad essere molto alto. Gli esperti hanno messo in evidenza che le quotazioni petrolifere sono balzate del 19 per cento grazie ad una serie di fattori concomitanti tra cui il miglioramento delle condizioni economiche globali e i tagli alle forniture di greggio operati in tutti questi ultimi mesi dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio e dai suoi alleati (l’OPEC più la Russia).
Accanto al rischio geopolitico c’è poi la questione della domanda. Stando all’ultimo Monthly Oil Market Report (MOMR), l’OPEC ha ribadito le previsioni di crescita della domanda di petrolio a +2,25 milioni di barili giornalieri nel 2024 mentre per il successivo 2025 le stime sono a +1.85 milioni di barili anno su anno.
La crescita nel 2024 sarà guidata principalmente da tre paesi: la Cina, l’India (responsabile anche del boom di domanda di argento) e l’area del Medio Oriente. Parallelamente la stima di produzione di petrolio da paesi non facenti parte dell’OPEC è stata tagliata di 0,1 milioni di barili giornalieri a 0+0,99 milioni nel 2024 e +1,3 milioni nel 2025. Per quello che riguarda l’area non inclusa nel cartello dei produttori, sono Stati Uniti, Brasile, Canada e Norvegia i paesi che avranno i più importanti aumento della produzione nell’anno.
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Azioni italiane su cui investire per sfruttare il rally del petrolio
Quando parliamo di azioni italiane del settore petrolifero il pensiero va alla big del Ftse Mib ossia al trittico rappresentato da Eni, Saipem e Tenaris. I nomi fatti dagli analisti di Equita sim sono però diversi. Gli esperti consigliano infatti di investire su Maire e d’Amico Iont. Shipping ossia su due titoli a media capitalizzazione. Tra le quotate a più alta market cap, invece, la raccomandazione di Equita è solo su Eni che è il colosso italiano del settore petrolifero.
Se si guarda alla azioni consigliate da Equita per speculare sul rialzo del prezzo del petrolio, possiamo notare che, con la sola eccezione di Eni, le altre quotate citate sono società che integrano il petrolio nei servizi. Anche Eni, ovviamente su dimensioni maggiori, ha questo approccio. E allora è palese che Equita non si fida al 100 per cento del rialzo del prezzo del petrolio e preferisce mantenere un approccio più prudente.
Secondo Equita, infatti, la conferma delle stime da parte dell’OPEC non risvolti rilevanti per l’outlook sul prezzo del Brent che già incorpora il rischio geopolitico. Per la sim milanese, quindi, la stima per il 2024 è di un Brent a 80 dollari al barile, valore più basso dei prezzi attuali.
Per fare trading sia sul prezzo del petrolio che sulle azioni petrolifere si possono usare queste piattaforme:
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