auto a marchio Stellantis e grafico di borsa
Le azioni Stellantis ai massimi degli ultimi due mesi - BorsaInside

Tra le quotate da tenere d’occhio nella seduta di metà settimana c’è Stellantis. Il titolo del colosso automotive potrebbe registrare variazioni di prezzo di una certa rilevanza in scia all’annuncio sul maxi investimento previsto in Spagna e finalizzato alla costruzione di una gigafactory per la realizzazione di batterie elettriche. Prima di occuparci, nel dettaglio, di questo annuncio che già non poche polemiche sta provocando in Italia, ci preme spendere due parole sull’andamento del titolo STLA nelle ultime sedute. La quotata del settore automotive, in caduta libera da quando alla fine di settembre aveva annunciato un profit warning ha raggiunto il suo picco più basso in occasione delle dimissioni di Carlos Tavares per poi prendere la strada della ripartenza.

Risultato di questo cambio di rotta è l’incoraggiante +10 per cento messo a segno nelle ultime 5 sedute di borsa. Proprio il recupero realizzato nell’ultima settimana ha permesso a Tenaris di migliorare anche la sua prestazione mensile che è ora pari al 4 per cento. Ovviamente a zavorrare il tutto resta il profondo passivo dell’ultimo anno pari al 36 per cento.

La buona notizia è che, grazie proprio al recupero avviato nella sedute successive a quella dell’addio di Tavares, Stellantis si è allontanata dai minimi annui a quota 11,268 euro anche se i massimi a quota 27,35 euro risalenti alla fine di marzo restano un miraggio.

Ad ogni modo, ed è questo più di tutto che dovrebbe interessare gli investitori, il titolo Stellantis è tornato ad essere molto dinamico. E quando ci sono movimenti di prezzo allora si creano in automatico delle occasioni di trading che è possibile sfruttare anche ricorrendo a strumenti di tipo derivato come i CFD. Nella tabella in basso proponiamo una selezione dei migliori broker che coprono il mercato azionario.

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Maxi investimento di Stellantis in Spagna

E veniamo adesso all’analisi della notizia del giorno, proprio quella che, secondo alcuni osservatori, potrebbe dare altra visibilità alla quotata del settore auto. Il management di Stellantis ha reso noto di aver raggiunto accordo con CATL per investire fino a 4,1 miliardi di euro in una joint venture il cui scopo sarà quello di costruire un impianto europeo di batterie al litio ferro fosfato (LFP) su larga scala a Saragozza, in Spagna. Stando a quanto reso noto dalla stessa casa automobilistica, l’avvio della produzione è atteso per la fine del 2026. L’impianto dovrebbe raggiungere una capacità produttiva di 50 GWh.

Per quello che invece riguarda le tempistiche dell’operazione, Stellantis ritiene che la transazione si possa concludere nel corso del 2025 fermo restando l’ottenimento delle consuete condizioni normative.

L’iniziativa va inquadrata nel Piano Strategico Dare Forward 2030 di Stellantis e punta a consolidare ancora di più la posizione del gruppo italo-francese nel mercato europeo dei veicoli elettrici. Grazie all’accordo STLA amplierà la sua offerta di veicoli elettrici a batteria (BEV) nei segmenti B e C, includendo autovetture, crossover e SUV caratterizzati da un’autonomia intermedia e prezzi accessibili.

Ricordiamo che l’annuncio dell’accordo fa seguito alla sottoscrizione di un Memorandum d’Intesa siglato nel novembre dello scorso anno. Il MoU prevedeva la fornitura locale di celle e moduli di batterie LFP da parte di CATL per sostenere la produzione di veicoli elettrici Stellantis in Europa.

Robin Zeng, Presidente e CEO di CATL, ha dichiarato che la partnership con Stellantis segna un nuovo livello di collaborazione, combinando la tecnologia e il know-how operativo di CATL con l’esperienza di Stellantis nel settore automobilistico. La nuova sinergia rappresenta una scelta strategica per il successo del progetto.

Come abbiamo accennato ad inizio articolo, l’annuncio del maxi investimento ha provocato non poche polemiche in Italia con il ministro Urso che ha ribadito la necessità di un piano per l’Italia. Incertezze di addensano sul futuro della sulla Gigafactory di Termoli in Molise anche se è stato lo stesso management di Stellantis a confermare che un analogo investimento a quello effettuato a Saragozza in Spagna sarà realizzato anche il Molise.

Ad ogni modo con l’accordo siglato con CATL Stellantis ha ribadito il suo costante impegno per mobilità sostenibile, espandendo la sua gamma di veicoli elettrici e potenziando la sua rete produttiva. La collaborazione con CATL, dal canto suo, è la dimostrazione dell’importanza di realizzare alleanze strategiche per affrontare le sfide della transizione energetica e al tempo stesso essere in grado di competere in un mercato molto concorrenziale.

Quali effetti sulle azioni Stellantis

Da quanto Carlos Tavares è stato costretto a fare un passo indietro, Stellantis è finita nel mirino di molti analisti che, pur non aggiornando il già basso rating (per non parlare poi del target price) hanno diramato note in cui si parla espressamente di situazione molto incerta di non semplice gestione. Detto questo, la situazione tecnica di Stellantis sembra essere molto stimolante.

Proprio il leggero rialzo in atto oggi e la buona progressione delle ultime 5 sedute stanno permettendo al titolo di portarsi sopra quota 13,3 euro, zona in cui passano i massimi degli ultimi due mesi. Se i prezzi di STLA dovessero riuscire ad allungare sopra la resistenza ubicata proprio a 13,3 euro, si potrebbero aprire prospettive ancora più interessanti. In quest’ottica il primo obiettivo sarebbero i 14 euro, il cui raggiungimento significherebbe la chiusura del gap-down che le quotazioni avevano aperto lo scorso 30 settembre.

Nello scenario ribassista, invece, un eventuale ritorno a 12,25 euro sarebbe un problema poichè potrebbe implicare un pericoloso scivolamento verso l’area tra i 11,65 e i 11,60 euro.

Staremo a vedere quello che potrà accadere. Di certo la situazione, dopo una lunga fase di pessimismo, è ora più movimentata e questa è sempre una buona notizia per i trader che operano con i CFD usando broker come ad esempio eToro che consentono di operare senza costi di conversione grazie al nuovo servizio di trading nazionale.

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