Il 2024 della BCE si è chiuso con la riduzione di 25 punti base al costo del denaro decisa nel board di dicembre. Visto che da qui a fine anno non ci saranno altri summit di politica monetaria, il 20924 si chiuderà quindi con il saggio di riferimento al 3 per cento. L’attenzione degli investitori è già proiettata al prossimo anno e la domanda è semplicemente una: quanti tagli ai tassi ci saranno?
A questo interrogativo molti trader hanno provato a dare una risposta ascoltando le dichiarazioni che la Lagarde ha fatto nel corso della conferenza stampa successiva all’ultimo meeting. In particolare molti investitori hanno provato a cogliere dei segnali sulle tempistiche dei nuovi ribassi.
Il punto è che come sempre più spesso avviene con i discorsi della Lagarde, dall’incontro con la stampa non sono arrivate indicazioni di alcun tipo. Ciò ha reso più complesso elaborare delle previsioni sui tassi BCE 2025. Complesso ma ovviamente non impossibile visto che, come sempre accade alla fine di ogni anno, numerosi analisti hanno diffuso le loro indicazioni su quella che potrebbe essere la politica monetaria che l’EuroTower perseguirà il prossimo anno. Si tratta di stime molto utili ai trader che intendono fare trading su forex e sugli indici di borsa europei ricorrendo anche a strumenti derivati come i CFD.
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Le stime della Lagarde sul taglio dei tassi BCE nel 2025
Durante la conferenza stampa la governatrice della Banca Centrale Europea non ha rivelato particolare urgenza nel procedere con altri ribassi al saggio di riferimento già a partire da inizio anno. Come messo in evidenza dagli analisti di MPS Capital Services, in molti si attendevano dalle sue parole una qualche indicazione sulle mosse previste almeno per il board di gennaio, ma invece la governatrice è apparsa molto prudente. Da lei, hanno sentenziato gli esperti, non è arrivata alcuna sensazione di particolare urgenza sulla necessità di proseguire con il ribasso del costo del denaro. Tenendo anche conto delle indicazioni dovish presenti nel comunicato stampa si può comprendere perchè molti trader, alla fine, siano rimasti delusi per l’esito del board EuroTower di dicembre e soprattutto per l’assenza di spunti per il prossimo anno.
La domanda resta quindi aperta: cosa avverrà nel 2025?
Previsioni tassi BCE 2025: tagli già a gennaio e a marzo
I primi due board della BCE si terranno a gennaio e a marzo. E’ quindi inevitabile che l’attenzione degli investitori più che essere rivolta a tutto l’anno nel suo insieme, sia indirizzata al primo trimestre. Secondo alcuni analisti intervenuti dopo il board EuroTower di dicembre, sia a gennaio che a marzo dovrebbero esserci due ribassi al costo del denaro. Il 2025, quindi, inizierà con due tagli al saggio di riferimento. Allargando poi l’orizzonte temporale, le previsioni diventano per un approccio più graduale mano mano che l’obiettivo di inflazione sarà vicino al 2 per cento. Intenzione dell’EuroTower è quella di evitare che la crescita dell’area Euro possa essere ulteriormente penalizzata fermo restando che le condizioni macro dovranno comunque andare nella direzione prevista dall’EuroTower altrimenti saranno necessari altri tagli.
Tagli tassi BCE di 50 punti base nel 2025 sono possibili?
Lo scenario base per il 2025 è quello di un ribasso del costo del denaro di 25 punti base nei meeting di gennaio e marzo. E l’ipotesi sforbiciata di 50 punti base, invece, è del tutto da scartare?
Anche su questo punto gli analisti hanno opinioni che convergono. Un taglio di 50 punti base da parte della BCE sarebbe possibile solo in caso di gravi situazioni di emergenza. Come messo in evidenza dagli analisti, solo nel caso in cui l’economia dell’Eurozona dovesse registrare un forte deterioramento allora dall’EuroTower potrebbe essere presa in considerazione la riduzione di 50 punti base sempre evitando di spaventare eccessivamente i mercati.
Di contro la riduzione di 25 punti base si inquadra come una sorta di ragionevole compromesso che riesce nel duplice scopo di accontentare sia i falchi dell’EuroTower che le colombe con i primi che sono preoccupati per il rischio di risalita dell’inflazione e i secondi che invece guardano con preoccupazione al rallentamento dell’economia.
Più tagli dei tassi BCE nel 2025
Non un solo taglio dei tassi di riferimento nel corso del 2025 ma più di uno. Di questo è convinto il funzionario BCE Villeroy secondo il quale il prossimo anno l’EuroTower taglierà più volte il costo del denaro anche se ad oggi non esiste una traiettoria predeterminata. Per il governatore della Banca di Francia, le previsioni sul taglio dei tassi BCE per il 2025 elaborate dagli analisti sono molto verosimili almeno dal suo punto di vista.
Per la cronaca, oltre al ribassi dei tassi previsto per gennaio e a quello previsto per marzo, il consensus stima altre due riduzioni del costo del denaro ognuna da 25 punti base fino a giugno con la prospettiva di arrivare ad ottobre con un ribasso totale del saggio di riferimento di 125 punti base.
Tirando quindi le somme si potrebbero avere: 4 tagli da 25 punti base ognuno nel primo semestre dell’anno e un altro ribasso di 25 punti base fino a ottobre. Eventuali tagli da 50 punti base sarebbero una sorta di extrema ratio con contemplata dalla view di base.
Tornando a Villeroy, il funzionario della BCE ha quindi rammentato che l’EuroTower può agire in tre modo diversi sul costo del denaro: stabilendo le dimensioni dei vari ribassi (e questo è il canale principale) ma anche con la comunicazione e con il ritmo delle riduzioni. Nel 2024 la BCE ha agito usando tutte e tre le leve ed è molto probabile che continuerà a farlo anche nel 2025. Obiettivo finale di tutta questa complessa strategia è portare il costo del denaro nel range tra l’1,7 per cento a il 2,5 per cento. Questo range è quello che Villeroy definisce arco neutrale del costo del denaro.
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Dove investire nel 2025 con il taglio dei tassi BCE
I mercati che sono direttamente condizionati dal ribasso dei tassi BCE sono quello azionario (borse europee) e quello forex (cambio Euro Dollaro in primis). Per fare trading online su mercati così diversi tra loro non è necessario usare piattaforme differenti.
Con strumenti come i CFD si può infatti speculare su asset-class di ogni tipo operando con la stessa piattaforma. In più i contratti per differenza permettono anche di investire al rialzo (long trading) e al ribasso (short trading) sfruttando tutti i cambi di direzione dei prezzi.
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