azionariato europeo

Oggi la borsa di Milano è chiusa per festività e quindi ne approfittiamo per fare il punto della situazione sui mercati. Le ultime settimane sono state molto tese su tutte le borse europee. Lo scoppio della crisi delle banche ha portato molto nervosismo e questo è stato evidente nel trend degli scambi. La domanda che tutti si pongono adesso non può che riguardare le prospettive del futuro. Cosa succederà all’azionario? I prezzi saranno capaci di riprendere il buon trend che si era imposto nella prima parte del nuovo anno oppure saranno le tensioni a dettare il ritmo?

Un primo aspetto che si può evidenziare è che nonostante i ribassi delle ultime settimane innescati dall’esplosione della crisi bancaria e dal peggioramento delle prospettive economiche, il bilancio delle borse da inizio anno non è affatto negativo. Quando si è in preda al pessimismo si tende a vedere tutto nero e a perdere di vista gli elementi positivi che invece, nel caso dell’azionariato, ci sono.

Quindi pur in un contesto non semplice, le azioni europee hanno segnato importanti rialzi nel corso dell’anno grazie ad una serie di elementi positivi a partire dalle aspettative di un rialzo dei tassi da parte della Banca Centrale Europea. A dire che l’azionariato del Vecchio Continente non se la sta passando male non siamo noi ma sono i numeri. Per esempio l’Euro Stoxx 50 ha registrato ad gennaio ad oggi un rialzo del 12 per cento contro il 7 per cento segnato dall’S&P 500 di Wall Street.

Sembra strano a dirlo ma le borse europee hanno battuto Wall Street (e neppure di poco viste le percentuali che abbiamo riportato).

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Secondo Krzysztof Janiga, Senior Equity ETF Strategist di SPDR ETFs, nonostante le sfide dell’anno passato non possano dirsi superate e nonostante nel 2023 sia in atto un inatteso aumento delle preoccupazioni sulla stabilità del settore finanziario, nel medio termine stanno emergendo segnali di miglioramento.

L’esperto si attende, dal punto di vista economico, prima un peggioramento e poi un miglioramento dell’economia. L’espansione del PIL nell’anno nuovo nella migliore delle ipotesi sul tavolo sarà al massimo modesta ma ci sono alcuni elementi favorevoli di cui si parla poco, come ad esempio la riapertura della Cina, che potrebbero anche rappresentare assist di rialzo.

Janiga, inoltre, ha affermato che nonostante un contesto caratterizzato da inflazione persistente, il lento venir meno dei problemi nelle catene di approvvigionamento sta portando i prezzi su livelli più accettabili. E’ grazie a tutto questo che le valutazioni non sembrano essere esagerate visto che l’indice MSCI ACWI IMI è ad un P/E a 12 mesi di 15,2.

Premesso questo, l’esperto ritiene che ci possa essere un miglioramento del contesto di investimento. Assumendo questa prospettiva, il consiglio dato ai trader è quello di incrementare la loro esposizione sull’azionariato adottando strategie finalizzate ad intercettare la futura ripresa.

L’orientamento è di lungo termine. E’ lì che si possono trovare opportunità sull’azionario. Viceversa, per quello che riguarda il breve termine, le borse europee saranno chiamate ancora a sostenere delle sfide almeno fino a quando non ci saranno cambi di contesto (BCE permettendo).

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