Banca Centrale Europea

Nella riunione BCE di oggi 21 luglio 2022 non solo è stata rivoluzionata la politica monetaria dell’area Euro (rialzi dei tassi di ben 50 punti base) ma sono state delineate anche le condizioni di applicazione del cosiddetto scudo anti-spread. Chi si attendeva il solito regalo ai paesi periferici dell’area Euro sarà rimasto certamente deluso poichè il nuovo strumento di protezione del meccanismo di trasmissione della politica monetaria (TPI) prevede meccanismo di attivazione rigorosi.

Non solo ma lo scudo della Lagarde diventerà operativo solo se il paese che ne fa richiesta rispetta alcuni requisiti molto precisi. Il potere di condizionamento dei falchi BCE è evidentissimo negli stessi meccanismi di funzionamento del TPI. Parallelamente, però, anche i paesi periferici, in un certo senso, possono dirsi soddisfatti visto che portano a casa garanzie precise sull’attivazione di uno strumento di protezione del loro debito.

Premesso tutto questo, come funziona lo scudo anti-spread della Lagarde? Iniziamo con il dire che il nuovo strumento si va ad aggiungere ai numerosi altri strumenti in dotazione nell’armamentario BCE e può essere attivato per contrastare quelle che vengono definite come “dinamiche di mercato ingiustificate e disordinate” che possono essere una minaccia per la trasmissione della politica monetaria nell’area dell’euro. Fin qui le dichiarazioni di principio. Nella pratica, lo scudo della Lagarde prevede l’acquisto da parte dell’Eurosistema di titoli di stato di quei paesi stanno subendo un deterioramento delle condizioni di finanziamento che non appare giustificato dai fondamentali specifici del paese. Ovviamente tali acquisti sono effettuati sul mercato secondario. L’intervento di scudo sarà legato alla valutazione della “gravità dei rischi che incombono sulla trasmissione della politica monetaria“. Più nel dettaglio, i titoli che la BCE acquisirà saranno quelli con una scadenza residua che è compresa tra uno e dieci anni, fermo restando che potrebbero essere acquistati anche titoli del settore privato.

Saranno gli stati a richiedere l’intervento dell’EuroTower e potranno farlo solo se rispetteranno una lunghissima serie di requisiti molto rigorosi, come:

  • il rispetto del quadro di bilancio UE;
  • assenza di gravi squilibri macroeconomici;
  • sostenibilità di bilancio
  • applicazione di politiche macroeconomiche sane e sostenibili;
  • rispetto degli impegni assunti nei piani di ripresa e resilienza

Il peso di tali requisiti è tale da indurre a chiedersi perchè un paese sano (tale sarebbe una nazione che rispetta le condizioni indicate) debba proteggersi con lo scudo della Lagarde. Ad ogni modo, la presenza stessa di questi requisiti, lascia intendere che una certa era è finita anche se alcuni periferici come ad esempio l’Italia pensano che sia tutto come sempre (altrimenti non avrebbero dato vita allo scempio che si è visto ieri contro Mario Draghi). Il fatto che lo scudo anti-spread non sia un regalo è un bene.

Scudo anti-spread funzionerà? Le opinioni degli analisti

Dopo la presentazione dello scudo anti-spread, sono iniziati a circolare i primi report degli analisti sulla bontà dello strumento. La domanda che gli esperti si sono posti è stata grossomodo questa: lo scudo anti-spread funzionerà (nel senso di assolvere alla sua funzione) oppure è destinato a restare un bel piano…ma solo sulla carta.

Vediamo cosa ne pensano a riguardo gli esperti. Secondo Piet Christiansen, analista capo di Danske Bank, lo scudo sembra essere macchinoso e non appare di facile attuazione come invece i mercati speravano. Sarebbe proprio per questa ragione, ha poi proseguito l’analista, che gli investitori, poco dopo l’annuncio della Lagarde, hanno subito punito i titoli di stato italiani. Ciò sarebbe avvenuto perchè, a voler essere fino in fondo chiari, nessuno ha capito realmente se e come la BCE interverrà con il suo scudo.

L’EuroTower, dal canto suo, ha detto chiaramente che il TPI verrà attivato per contrastare dinamiche di mercato ingiustificate e disordinate ma non ha specificato quali saranno i parametri di azione. Per questo molti esperti hanno manifestato preoccupazione sull’assenza di dettagli in merito alle modalità e i tempi di utilizzo degli strumenti. Secondo un altro analista (Marchel Alexandrovich della Saltmarsh Economics) ai mercati non è proprio piaciuto il fatto che la Lagarde, in conferenza stampa, abbia più volte ripetuto che la sua speranza è che il sistema TPI non debba mai essere attivato. Poichè questo aspetto è stato molto evidenziato e poichè l’enfasi è stata posta soprattutto sui reinvestimenti del Pepp, emerge il dubbio che lo scudo anti-spread possa essere una seconda scelta nella lista degli strumenti anti-frammentazione a disposizione della banca centrale.

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