Da oltre un mese in Europa non si parla d’altro che dello scudo anti-spread che la BCE dovrebbe attivare per proteggere i paesi finanziariamente più deboli dell’Eurozona, dalle ripercussioni negative che potrebbero essere generate dallo stop agli acquisti di titoli di stato sovrani. Quando mancano tre settimane all’avvio del rialzo dei tassi di riferimento, a circolare sono soprattutto indiscrezioni mentre la sola notizia ufficiale è che i tecnici BCE sono al lavoro per definire lo schema anti-frammentazione.
Premesso questo, cerchiamo di capire come potrebbe funzionare lo scudo anti-spread BCE alla luce dei pochi elementi noti.
Scudo antispread come funziona: obiettivi e dimensioni
Secondo Bloomberg, lo scudo antispread permetterà alla BCE di aumentare i tassi di interesse secondo quelle che sono le necessità del momento. Stando alle indiscrezioni il meccanismo di funzionamento dello schema dovrebbe essere grossomodo questo: i titoli di stato dei vari paesi verrebbero acquistati solo nel momento in cui tale operazioni si rivelassero necessarie vale a dire solo se i rendimenti dei bond dovessero aumentare in modo ingiustificato e senza alcuna correlazione ai fondamentali macro.
Per quello che invece riguarda la dimensione del fondo, i funzionari dell’EuroTower punterebbero ad un backstop dotato di massima potenza. Ciò significa che lo strumento, una volta reso disponibile, potrebbe anche non essere mai attivato come del resto avvenne nel lontano 2012 con il programma OMT lanciato da Mario Draghi per salvare l’Euro.
Intenzione della BCE è evitare che con l’eliminazione del quantitative easing e dei vari programmi di stimolo monetario, l’offerta di moneta possa sgonfiarsi. Proprio per questo motivo, gli analisti di Bloomberg non escludono che l’EuroTower possa anche garantire la riduzione del bilancio mediante varie operazioni di assorbimento di liquidità nel corso delle quali le banche percepiscono interessi per tenere parcheggiato il denaro nella banca centrale per un certo lasso di tempo.
Scudo antispread cosa sarà? Le prime ipotesi
Secondo gli esperti di Link Securities, annunciando lo scudo, la Lagarde ci ha messo la faccia e ciò significa che indietro non si può tornare. In pratica un qualche provvedimento di protezione contro il rischio di frammentazione dell’aree Euro dovrà comunque essere adottato da Francoforte.
Nell’audizione che la Lagarde ha tenuto ieri presso il Comitato di Affari economici del Parlamento europeo, è stato detto che sarà fatto di tutto per cercare di evitare che, a seguito del prossimo stop agli acquisti massicci di bond sovrani statali da parte della BCE, i premi per il rischio dei Paesi del sud Europa possano registrare forti aumenti. Inutile dire che tali paesi sono sempre gli stessi dell’epoca della crisi del debito sovrano. Ovviamente l’Italia è in questa lista di paesi a rischio.
Come abbiamo avuto modo di evidenziare in precedenza, l’annuncio dello scudo anti-spread si è rivelato una buona operazione di marketing e infatti i rendimenti dei titoli di paesi come l’Italia e la Spagna, in precedenza in forte rialzo, si sono sgonfiati. Per adesso le parole sono bastate ma a luglio, data della prossima riunione dell’EuroTower, serviranno i fatti ossia sarà necessario che la BCE spieghi come funzionerà questo scudo dei miracoli.
Non ci vuole la sfera di cristallo per intuire che lo scudo altro non sarà che un nuovo piano di acquisto di obbligazioni. Il dilemma non è quindi sulla natura ma sul come ossia sulle modalità con cui verrà condotta questa riedizione del QE.
Secondo gli analisti di Link Securities resta da capire anche quale sarà il ruolo dei paesi periferici dell’area Euro. Essi saranno o no disposti ad assumersi i costi politici che il nuovo scudo anti-spread potrebbe avere? Logicamente la BCE chiederà qualcosa in cambio del suo intervento e la storia insegna che questo “qualcosa” non è mai stato indolore (dal punto di vista dei paesi coinvolti).
Per Bankinter le preoccupazioni per le forti tensioni che caratterizzano i mercati finanziari non fermeranno la lotta all’inflazione. In quest’ottica la Banca Centrale Europea ha già confermato i rialzi dei tassi luglio e settembre ma il costo del denaro nell’area Euro, con tutta probabilità, salirà in modo progressivo e continuativo. Per questo motivo la BCE non può permettersi di non mettere a punto un meccanismo per evitare la frammentazione.
Insomma lo scudo anti-spread ci sarà perchè non può non esserci. Pena la sopravvivenza stessa dell’area Euro.
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Come investire con lo scudo anti spread
Per quanto riguarda le strategie da seguire in ambito trading, va tenuto conto del fatto che ad oggi non è possibile sapere quale sarà il livello dei tassi di interesse a fine settembre. Nonostante questa incertezza, è però scontato che il costo del denaro sarà comunque superiore a quello attuale. Altra informazione che può essere considerata certa riguarda il PIL: la crescita del prodotto interno loro nel terzo e nel quarto trimestre 2022 difficilmente potrà essere maggiore rispetto a quella attualmente in corso.
Ciò premesso, quali sono gli investimenti che possono essere compatibili con l’attuale profilo di rischio? Tra i pochi dati certi c’è il fatto che il piano Next Generation Eu sia già in attuazione e dovrebbero dare visibilità a tutte quelle imprese che operano nel settore della digitalizzazione di prodotto e di processo ma anche nelle quotate che operano nel comparto della cyber security, della trasmissione di dati su rete fissa della trasmissione su mobile. Inoltre potrebbero trarre beneficio dal piano Next Generation Eu anche tutte quelle imprese che sono attive nella rivoluzione verde, sia a livello locale che a livello nazionale. Da non trascurare, per finire, le imprese che operano nei comparti infrastrutture e salute.
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