summit BCE

La BCE, nell’odierna riunione di politica monetaria, ha deciso di alzare costo di prestiti e depositi di 50 punti base e ha dato il via libera allo strumento di protezione del meccanismo di trasmissione della politica monetaria (TPI o scudo anti-spread). Il rialzo di ben 50 punti base dei tassi ha leggermente sorpreso gli addetti ai lavori (anche se, come avevamo già detto in precedenza, non era questa un’ipotesi da escludere soprattutto se vista come prezzo da pagare ai falchi per il via libera al TPI).

Oltre al aver alzato i tassi di 50 punti, l’EuroTower ha anche incrementato i tassi sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi rispettivamente allo 0,50%, allo 0,75% e allo 0,00% con effetto a partire dal prossimo 27 luglio.

La stretta, ha commentato Francoforte, ha come obiettivo quello di guidare l’inflazione dell’area Euro verso i target a medio termine favorendo “l’ancoraggio delle aspettative di inflazione” e puntando all’adeguamento della condizioni della domanda in linea con il “conseguimento dell’obiettivo di inflazione nel medio periodo“. Nelle prossime riunioni, ha poi aggiunto la BCE, sarà opportuna una ulteriore normalizzazione dei tassi di interesse, la cui evoluzione futura sarà guidata dall’andamento dei dati economici reali. In poche parole: già a settembre è possibile un nuovo aumento del costo del denaro.

Riunione BCE oggi 21 luglio 2022: premessa

L’evento clou di oggi 21 luglio 2022 è la riunione della Banca Centrale Europea. Sul tavolo dei banchieri centrali c’è il primo aumento dei tassi di riferimento (atto che metterà fine alla lunghissima stagione dell’allentamento monetario). Come sempre avviene nei giorni in cui è in calendario il summit BCE, massima attenzione anche all’appuntamento collaterale ossia la conferenza stampa della governatrice Lagarde.

Da giorni l’attesa per l’esito della riunione BCE è ai massimi. Ovviamente i mercati più condizionati da questo appuntamento sono le borse europee e il forex (cambio Euro Dollaro). Su entrambi queste asset class oggi è possibile investire da una sola piattaforma grazie allo strumento derivato dei CFD. Un broker che consente di imparare a fare CFD Trading su Eur/Usd e su tantissimi indici delle borse europee è eToro (demo gratis da 100 mila euro virtuali>>>clicca qui).

Riunione BCE oggi 21 luglio 2022: previsioni

La riunione della BCE è il classico appuntamento su cui è possibile speculare due volte: dopo la pubblicazione della decisioni (ovviamente) e prima del comunicato ufficiale. Chi volesse sfruttare la riunione BCE per fare trading nelle ore precedenti deve, per forza, avere sottomano le previsioni sull’esito del summit. Proprio di questo parleremo nel nostro articolo.

Iniziamo con il dire che, inizialmente, le previsioni dei vari analisti sulle decisioni BCE di oggi erano del tutto convergenti verso un aumento del costo del denaro di 25 punti base. Nell’ultima settimana, però, si è fatta largo una seconda previsione che possiamo definire come più avanzata: rialzo di 50 punti base. Secondo alcune fonti ben informate, questa potrebbe essere la condizione che i paesi falchi potrebbero porre per dare il loro via libera allo scudo anti-spread.

Proviamo quindi a tirare le somme: la riunione BCE di oggi, come minimo, deciderà un aumento dei tassi di 25 punti base. Nel caso in cui dovessero invece prevalere i falchi, non è da escludere che possa esserci un rialzo più corposo, fino a 50 punti base.

Queste sono le due previsioni che chi fa trading CFD su Eur/Usd e indici di borsa europei deve considerare. In aggiunta si possono anche usare gli strumenti avanzati forniti dal broker eToro (ad esempio il Copy Trading che può essere sempre testato in modalità demo).

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Oggi anche la decisione sullo scudo anti-spread

Oltre alla delibera sull’entità del rialzo dei tassi FED, c’è anche un secondo motivo per cui la riunione BCE di oggi ha una valenza che possiamo definire storica. Come noto da tempo, oggi potrebbero arrivare informazioni precise sul funzionamento dello scudo anti-spread, lo strumento di protezione dei debiti sovrani periferici dalle turbolenze. La partita su come funzionerà lo scudo anti-spread non è mai stata così aperta. Proprio ieri il Ministro dell’Economia spagnolo Nadia Calvino ha esortato la Banca Centrale Europea ad evitare di innervosire i mercati del debito invitandola ad adottare una strategia chiara (negli ultimi mesi la BCE ha messo in fila una serie di errori di comunicazione che hanno innervosito non poco gli investitori).

Sarà compito della governatrice Lagarde riuscire a trovare una sintesi sullo scudo anti-spread tra i falchi (paesi del nord) e le colombe (paesi del sud).

Discorso Lagarde: previsioni

Come abbiamo detto già prima, non sarà solo l’esito della riunione BCE di oggi a condizionare borse europee e forex ma anche i temi che verranno toccati dalla Lagarde nel corso del suo consueto discorso successivo alla riunione.

A prescindere da quelle che potranno essere indicazioni sui rialzi previsti per settembre (se i 50 punti base non dovessero scattare adesso, allora sarebbero altamente probabili nel board di post-ferie), la Lagarde dovrà fornire indicazioni sul Transmission protection mechanism (Tpm), ovvero lo scudo anti-spread. Nel caso in cui il sistema dovesse essere giudicato poco forte, la BCE potrrebbe dare l’impressione di essere poco credibile nella sua capacità di riuscire a stabilizzare gli squilibri della periferia dell’Eurozona. Martin Wolburg, senior economist di Generali Investments, si attende che la Banca Centrale Europea sia più esplicita o addirittura annunci già l’operatività di tale strumento. Il rischio, ha concluso l’analista, è che questo nuovo strumento possa non corrispondere a quelle che sono le aspettative del mercato. Ciò sarebbe un problema.

Nel prendere qualsiasi decisione, la Lagarde dovrà tenere conto di uno scenario molto complesso e incerto. I fattori di rischio sono tantissimi: dall’inflazione annua dell’area euro che è oramai pari all’8,6 per cento (dato di giugno, a maggio era l’8,1 per cento), all’incubo di una recessione globale, al crollo dell’Euro nel cambio con il Dollaro. Sullo sfondo, poi, c’è sempre la guerra in Ucraina e la conseguentre crisi energetica globale. L’Europa non se la passa bene (e questo la Lagarde lo sa) visto che la famosa locomotiva tedesca dovrebbe chiudere il 2022 con un PIL di appena l’1,2 per cento (+0,8 per cento nel 2023).

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