Con l’approssimarsi della fine dell’anno, crescono le analisi degli esperti su quello che accadrà nel 2023. Per quello che riguarda l’economia, non ci sono dubbi sul fatto che molte regioni del mondo saranno alle prese con una recessione. Il dilemma riguarda l’intensità della fase negativa dei mercati. Secondo Edmond de Rothschild è altamente probabile che negli Stati Uniti la recessione attesa per il 2023 possa essere leggera mentre l’Europa dovrà vedersela con una contrazione più forte dell’economia.
Sia in un caso che nell’altro, però, la conseguenza sarà la riduzione dei margini societari. In questo contesto l’inevitabile deterioramento della liquidità imporrà la ricerca di una protezione ad un costo più contenuto.
Nonostante l’Europa sia destinata ad essere più in affanno degli Stati Uniti, l’esperto ritiene che alla fine tutto andrà meno peggio di quanto si poteva prevedere alcuni mesi fa e questo perchè i fattori che hanno negativamente impattato nel 2022 stanno progressivamente scomparendo. Vero è che la tensione geopolitica continua a restare molto alta, tuttavia da più parti si stanno intensificando gli appelli affinchè tra Russia ed Ucraina si possa arrivare alla fine dello ostilità.
L’indicazione più chiara circa un raffreddamento della tensione arriva dall’inflazione che negli Stati Uniti sembra aver raggiunto il suo picco massimo. Secondo Edmond de Rothschild non ci sarà un vero e proprio trend deflazionistico per i prossimi due anni ma ci potrebbe essere un ritorno della normalità nelle varie catene produttive e un contenimento dei prezzi delle commodity.
Recessione 2023 previsioni peggiori in Europa
Nonostante i segnali incoraggianti, l’inflazione peserà sugli utili societari che l’analista, come già anticipato, vede in calo per tutto il 2023. A fare peggio saranno le compagnie europee. Connesso alla recessione c’è quindi il problema della liquidità. Edmond de Rothschild ritiene che condizioni di accesso alla liquidità siano destinate a stringersi ancora di più a causa della politica delle banche centrali. Di conseguenza i flussi impatteranno di più sui prezzi di mercato. Attenzione perchè la scarsa liquidità non si traduce necessariamente in una correzione di mercato. Gli investitori, però, dovranno cercare protezione e questa è la vera novità.
Come investire con la recessione 2023
Se lo scenario prevalente è quello della recessione, come posizionarsi in questa situazione?
Secondo l’analista è preferibile restare neutri sull’azionario perchè è chiaro che una recessione non può non avere un impatto diretto sulle azioni. A differenza però delle recessioni del passato, le banche centrali, questa volta, non soccorreranno nessuno visto che comunque l’inflazione è destinata a restare sopra ai target. Proprio per questa ragione sull’azionariato non si può essere nè pessimisti e nè ottimisti anche se non va dimenticato che attualmente gli investitori hanno una bassa esposizione a questa asset class.
Come operare allora? Solitamente la recessione può sempre essere considerata un buon punto di ingresso sull’azionario ma, in questo caso, primo di decidere di incrementare la propria esposizione, servirà attendere ed essere pazienti.
A livello geografico, è meglio preferire il mercato azionario emergente che è quello che può avere il maggior potenziale di rimbalzo. Le azioni di Wall Street faranno bene mentre quelle europee performeranno peggio anche se non escluso che possano godere di una certa visibilità nel caso in cui i rapporti tra Usa e Cina dovessero migliorare.
Considerando che stiamo parlando di mercati azionari diversi, c’è un modo per investire su tutti questi indici da una sola piattaforma? La risposta è affermativa: con il broker eToro è possibile fare trading con i CFD sugli indici di tante borse diverse operando da una sola piattaforma. E in più con eToro il conto demo per fare pratica senza rischi è gratis.
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Abbiamo fatto riferimento alle varie aree geografiche e per quello che riguarda i settori? Secondo Edmond de Rotschild, nel 2023 sarà fondamentale riuscire a individuare società redditizie che presentano una leva finanziaria non eccessiva e vantano una posizione patrimoniale che permette di realizzare delle operazioni di M&A. Il comparto dell’ healthcare potrebbe fare meglio di altri anche se pure la rivoluzione dei Big Data potrebbe offrire buone occasioni di investimento.
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