La guerra in Ucraina, l’inflazione e il rincaro energetico destabilizzano i mercati e molti settori accusano un rallentamento. Nonostante la diminuzione delle performance dei titoli EdTech di quest’anno, le loro potenziali capacità di crescita rappresentano un esempio di tecnologia emergente con possibilità di espansione per il futuro.
L’EdTech e i suoi benefici
EdTech deriva dall’abbreviazione inglese di Education Technology, ed è il processo di integrazione di diversi strumenti informatici nell’ambito dell’educazione e l’apprendimento, in modo che risultino più attrattivi e inclusivi. Un settore che si è impennato durante la pandemia da Covid 19, quando i metodi di insegnamento sono inevitabilmente cambiati. Tablet, robot, app, visori e cuffie VR, podcast e corsi online hanno rivoluzionato gli istituti scolastici e di formazione, dando una spinta propositiva a svecchiare il sistema, integrandoli alla tecnologia moderna.
Gli insegnanti possono personalizzare le proprie lezioni, creando spazi più comprensivi e interattivi. Sono diversi gli studi che riportano risultati positivi su EdTech. Questo è in grado, infatti, di aumentare la capacità di apprendimento a qualsiasi età e indipendentemente dalle difficoltà personali. I benefici più significativi riguardano l’aumento di concentrazione e di produttività, il miglioramento nel rapporto tra studente e insegnante, l’incoraggiamento al confronto e all’apprendimento autonomo. Il tutto in maniera più divertente e accessibile, avvantaggiando una preparazione professionale di maggiore qualità. E non solo l’innovazione, ma l’EdTech si può considerare ancora un investimento perché i nostri sistemi attuali educativi non riescono a soddisfare l’offerta degli studenti, che sono in crescita nei prossimi 30 anni. E poi, il settore fornisce una base di capitale umano che può realizzare l’importante obiettivo di sviluppo sostenibile. Inoltre, EdTech vuole raggiungere i suoi scopi riducendo i costi.
L’industria EdTech
L’industria dell’EdTech è fiorita negli ultimi anni, soprattutto quella statunitense. Mentre nel 2022, con i recenti scossoni che hanno piegato l’economia, abbiamo assistito a un’inversione di tendenza, con una discesa nell’andamento anche dei titoli tecnologici. Maxim Manturov, Responsabile della consulenza sugli investimenti di Freedom Finance Europe, afferma che: “ci sarà ancora chi continuerà a investire oggi, svilupperà nuovi e interessanti progetti educativi online e lavorerà per ottimizzare le proprie linee di business. Chiaramente, le più grandi aziende tecnologiche oggi si trovano ad affrontare vincoli macroeconomici, come tassi di interesse elevati, barriere valutarie, calo della redditività, aumento dell’inflazione, l’interruzione delle catene di approvvigionamento e la debolezza del potere d’acquisto dei consumatori. Inoltre, la concorrenza aggressiva nella tecnologia sta portando a un dilagante taglio dei costi per mantenere un vantaggio competitivo in termini di redditività“.
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Nonostante una lieve recessione, le aziende EdTech continuano a combattere e sono incrementati i finanziamenti a loro favore. Anche l’Italia sembra promettere bene, nonostante l’investimento nell’istruzione sia tra i più bassi dell’UE.
Esistono alcuni problemi strutturali che hanno ostacolato le attività EdTech in Italia, ma questi impedimenti si stanno attenuando. Ora c’è più spazio per gli imprenditori giovani, dalle visioni più ampie e internazionali che si stanno facendo strada nel settore, sfruttando nicchie fortemente redditizie e creando start up pronte a espandersi anche all’estero.
Start up italiane
Alcuni esempi sono Alpha Test, dedicato alla didattica e alla formazione di alta qualità. Develhope, creata a Palermo, che organizza corsi per diventare programmatori. Zanichelli Venture, volta all’educazione scolastica, che comprende imprese di tutto il mondo per offrire idonee soluzioni per l’apprendimento. Mentre Zucchetti ha acquisito nuove società per il suo progetto, Human Revolution, dedito alla gestione del personale e il miglioramento delle competenze trasversali. Una maniera per innovarsi e per rafforzare la propria presenza sui mercati internazionali.
I casi virtuosi del settore EdTech
Ci sono diversi casi di aziende attive che, nonostante la lieve battuta d’arresto, si mantengono forti nel mercato delle nuove tecnologie. Buoni esempi da tenere in considerazione per investire e comprare azioni o altri strumenti redditizi, per fare trading e guadagnare.
Coursera
Coursera nasce dall’idea di due professori informatici, nel 2012. Dalla collocazione di corsi online che potevano essere seguiti da chiunque, fino all’offerta di qualifiche professionali rilasciate da Amazon, Intel, Google e altri giganti del genere. Il 31 marzo 2021 Coursera debutta sul NYSE con una IPO da 520 milioni di dollari e una valutazione complessiva di 4,3 miliardi. Il prezzo ha visto impennarsi per poi subire un rallentamento, come spesso accade con i nuovi arrivati, ma nel tempo si è comunque distinta per una costante resistenza.
Udemy
Udemy è stata creata nel 2010 con lo scopo di rendere democratica l’istruzione. Ha aperto un mercato online dove chiunque poteva vendere o caricare lezioni. Le classi hanno un prezzo che varia dai 20 ai 100 dollari e riguardano principalmente materie spendibili in professioni qualificate. La piattaforma guadagna dalla commissione sulle sue vendite sul mercato e dalle aziende che la usano per creare corsi di formazione personalizzati. Si avvale di clienti come Goldman Sachs che le hanno permesso di distinguersi anche da quelle senza scopo di lucro, consacrandola nell’olimpo dell’EdTech.
Kaltura
Si tratta di una piattaforma che aiuta le scuole ad utilizzare i video, tramite un sistema di gestione, distribuzione, memorizzazione e streaming. Tra i suoi clienti può annoverare Stanford, MIT e Yale, oltre a centinaia di università. Kaltura si è caratterizzata per la sua tecnologia all’avanguardia, robusta e flessibile che l’ha resa leader nel suo mercato e che soddisfa le esigenze più complesse e disparate di grandi imprese come HBO o Bank of America.
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