mappa europea, grafico di rialzo e trader che pensa
Cosa attende le borse europee nell'ultima parte dell'anno - Borsainside

Come si muoveranno le borse europee negli ultimi due mesi del 2023? Ci sarà un rally (come spesso accade alla fine di ogni anno dopo un bimestre settembre/ottobre che è spesso opaco) oppure è più plausibile la prosecuzione dell’attuale trend?

A provare a dare una risposta a questo interrogativo sono stati gli analisti di Bloomberg che hanno elaborato un sondaggio tra 16 strategist di primo piano avente ad oggetto proprio il possibile andamento dei principali indici europei. Nello specifico la rilevazione ha riguardato l’indice Dax tedesco, il Ftse 100 inglese e poi i due più importanti indici paneuropei ossia lo Stoxx Europe 600 e l’Euro Stoxx 50.

Punto di partenza della rilevazione sono state le stime sulla possibile evoluzione della situazione macro nel Vecchio Continente. Ad esse sono state poi allacciate le previsioni sulla direzionalità che le borse europee potrebbero prendere tra novembre e dicembre. Vediamo quindi nel dettaglio.

Macroeconomica Europa all’insegna della debolezza

Dal punto di vista macroeconomico l’Europa è in una posizione di debolezza già da molto tempo. Una debolezza che, sicuramente, non si può superare da un giorno all’altro.

Premesso questo, è evidente che la situazione attuale presenti una serie di elementi molto interessanti. Tanto per iniziare è in atto un’impennata dei rendimenti obbligazionari su cui si sono poi innescate le note tensioni in Medioriente. A ciò si va poi ad aggiungere un certo grado di incertezza legato alla stagione delle trimestrali che presto prenderà il via (per quello che riguarda l’Italia, si può fare riferimento al calendario trimestrali Borsa Italiana – terzo trimestre 2023).

Per quello che riguarda l’Eurozona, gli indici PMI di settembre hanno messo in evidenza una contrazione dell’attività economica alla fine del terzo trimestre. In particolare i market mover hanno rilevato una domanda deteriorata sia nel manifatturiero sia nel terziario affiancata da un calo della fiducia e delle aspettative di crescita a 12 mesi.

Secondo Gerry Fowler, strategist di UBS Group, è evidente che il contesto macro dell’Europa sia debole da tempo e che il terzo trimestre non ha fatto eccezione a questa tendenza. Le trimestrali europee potrebbero quindi mettere in evidenza una diminuzione dei margini societari a causa proprio dalla situazione di stallo in cui versa l’economia. Fowler ritiene che ci siano tutta una serie di settori alle prese con un rallentamento dei nuovi ordini ma anche con una maggiore debolezza del lavoro arretrato. Entrambi questi segnali dimostrano la fondatezza delle preoccupazioni su un possibile imminente arrivo dei profit warning.

Come si sono mosse le borse europee negli ultimi tre mesi

In questo contesto, le borse europee negli ultimi tre mesi hanno dovuto fare i conti con incertezze e perdite che inevitabilmente hanno portato ad una riduzione del rialzo accumulato da inizio anno. La flessione è stata una causa del sell-off che ha interessato il mercato obbligazionario. Le indicazioni monetarie da falco che continuano ad arrivare dalle banche centrali hanno contribuito a rafforzare l’idea che i tassi di interesse più elevati possano durare molto a lungo. Ciò ha causato un forte aumento dei rendimenti obbligazionari con i Treasury decennali che sono saliti ai massimi livelli dal 2007. Anche i Bund tedeschi, sinonimo di affidabilità e massima sicurezza, sono arrivati a valori che non si vedevano dal 2011.

Tutto questo ha causato una drastica riduzione della propensione al rischio degli investitori con conseguenze negative anche sulle borse europee.

Se a ciò si aggiunge poi la forte tensione in Medio Oriente e il rischio che lo scontro tra Israele e Hamas possa portare ad una escalation grave, si comprende il perchè, il nervosismo tra gli investitori sia aumentato ancora di più. C’è infatti la consapevolezza che in caso di aggravamento del quadro ci possa essere un impatto sui costi dell’energia che a sua volta vanificherebbe gli sforzi che le banche centrali hanno fin qui condotto per circoscrivere l’inflazione.

Borse europee previsioni ultimi mesi del 2023: cosa attendersi a novembre e dicembre?

Alla luce di quanto fin qui detto, cosa si attende la survey di Bloomberg per gli ultimi mesi del 2023?

Le notizie non sono affatto buone. Nel contesto di incertezza che caratterizza attualmente i mercati finanziari, gli analisti non prevedono un rally di fine anno per l’equity europeo. Secondo le previsioni medie dei 16 strategist intervistati da Bloomberg, l’indice Stoxx Europe 600 è previsto chiudere il 2023 a 450 punti, appena l’1 per cento al di sopra della chiusura del 18 ottobre.

Le proiezioni tra gli analisti interpellati nella survey tendono però a variare notevolmente: la proiezione più ottimista è quella di Barclays, che prevede un obiettivo di 490 punti, indicando un rendimento implicito del 10 per cento in circa due mesi e mezzo. All’estremo opposto si colloca la scenario pessimista di TFS Derivatives che invece prevede un calo a 390 punti.

Per quanto riguarda il FTSE 100 britannico, le previsioni sono concordi nel ritenere possibile una chiusura di fine anno sui livelli attuali. L’Euro Stoxx 50 e il Dax tedesco, invece, dovrebbero registrare una progressione di appena il 3 per cento.

Indicazioni deboli che ben rispecchiano la complessità del panorama economico e finanziario attuale. Del resto, come abbiamo visto, ci sono tutta una serie di fattori che contribuiscono all’incertezza, tra cui l’andamento dei rendimenti obbligazionari, le politiche delle banche centrali e le dinamiche geopolitiche.

Chi vuole investire in borsa nell’ultima parte dell’anno dovrebbe tenere in debita considerazione questo quadro.

Per quello che invece riguarda gli strumenti operativi, visto che la classe di attivi è quella degli indici azionari, è preferibile usare uno strumento derivato come i CFD per operare e sfruttare sia i rialzo che i ribassi operando a leva. Tra i migliori broker CFD presenti sul mercato oggi segnaliamo:

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